La parola con la "R"
Ieri 1 aprile dagli USA sono arrivati due dati deboli, che purtroppo per noi non sono un pesce di Aprile (April's Fool) ma una foto della realtà: il dato ADP per gli occupati nel settore privato, inferiore alle 200 mila unità, e il dato ISM per il settore manifatturiero, al livello più basso degli ultimi 24 mesi. Questi dati vanno in scia a tre mesi molto dificili per le vendite al dettaglio e a una serie di dati negativi per la spesa per beni produttivi (macchinari). In più, c'è il 2,2% di crescita annualizzata per il GDP dell'ultimo trimestre 2014. E adesso si aspetta con ansia il primo trimestre 2015, che secondo molti sarà condizionato anche dal clima freddo. Quali sono le aspetttaive? Prima dei dati di ieri, erano quelle del grafico qui sotto: si andava (la fascia blu) da un massimo di 3,2% ad un minimo di 1,8%. Con la notevole eccezione della Federal Reserve di Atlanta, che collocava il dato per il primo trimestre vicino a zero (la linea in basso). Ora, dopo avere visto gli ultimi dati, ci sembra prudente assumere un dato di crescita vicino allo 1% annualizzzato, cioè nulla. E quindi viene spontaneo chiedersi se, nei prossimi mesi, non potrebbe tornare di moda quella famigerata parola con la "R" che tutti temono: la parola "recessione". Come ha scritto ieri il sito Marketwatch:
But at the very least, there equally are reasons why the U.S. economy maybe won’t rebound. What’s going to suddenly turn business investment around, particularly when a major industry (energy) is still in the early stages of responding to a calamitous oversupply? Moreover, it’s rare for recoveries, as tepid as this one has been, to last as long as this one.
For sure, this isn't an attempt to argue that the U.S. is headed for a repeat of the Great Recession, or even definitely arguing the U.S. is going to experience a mild one.
It just seems odd that there isn’t even a discussion.