Un primo sguardo al 2016: cinque domande a cui rispondere subito (parte 2)
Lo scorso 23 settembre scrivevamo, con un certo anticipo, il primo dei Post di questa serie: una serie che si svilupperà da qui a fine anno, per aiutarvi ad impostare da subito i vostri portafogli in modo tale da partire a gennaio 2016 con il piede giusto, e puntare ad un 8%-10% di rendimento nel prossimo anno, senza essere costretti a subire i danni di un eventuale rialzo dei tassi, oppure di un eventuale calo delle Borse.
Mentre molti sui mercati sono ancora rimasti fermi ai temi di gennaio, e guardano in modo ossessivo alle due riunione di dicembre della BCE e della Fed, noi a Recce'd lavoriamo già su quello che potrà succedere sui mercati nel 2016 (le due riunioni, ormai, sono entrambe nei prezzi di mercato: non perdeteci troppo tempo).
Abbiamo scritto, il 23 settembre scorso, che
"ormai è chiaro, c'è stato un "punto di svolta pluriennale" (un major inflection point come avevamo scritto lo scorso 18 giugno) e le indicazioni operative di Recce'd le abbiamo chiarite con largo anticipo: il 20 giugno per "il grande imbroglio" dell'equity di Eurozona (di cui abbiamo scritto di nuovo ieri), e poi 4 e 5 luglio per le posizioni dell'intero portafoglio, e infine ancora il 24 e 29 agosto . Potete ritrovare facilmente il tutto utilizzando Google o un altro motore di ricerca."
Per aggiungere poi che:
"il suggerimento di Recce'd è invece quello di guardare già al 2016, e porsi da subito, da oggi stesso, cinque domande fondamentali:
- come ho investito fino ad oggi? seguendo quale logica?
- con quali strumenti finanziari ho investito fino ad oggi? scelti con quale criterio?
- come ho gestito in anticipo i rischi, fino ad oggi? guardando a quali parametri?
- con chi ho investito fino ad oggi? seguendo quali consigli?
- ed infine: che obiettivi mi sono posto fino ad oggi? che cosa voglio fare veramente dei miei investimenti?
Proviamo a dare insieme una risposta, o quanto meno ad individuare le risposte più comuni, e per questo importanti.
- alla prima domanda, molti investitori in Italia risponderanno "non ci ho capito mai molto, ho letto sui giornali e poi mi sono fidato della mia Banca"
- alla seconda domanda, molti investitori risponderanno di avere "comperato prodotti" dalle caratteristiche non sempre chiarissime, che si chiamino Fondi o GPM, al cui interno c'è un po' di tutto, e di cui è chiaro solo il fatto che "salgono se i mercati salgono; se scendono, scendono anche loro"
- la gestione dei rischi purtroppo viene spesso fatta in modo semplificato, ovvero del tutto intuitivo, e sempre ottimistico: "vedrai, andrà tutto bene, non ci sono rischi"
- alla quarta domanda, molti risponderebbero: "ci siamo affidati": il che vuole dire, passando alla pratica, essersi fatti costruire un portafoglio "di asset allocation" da questo o quel venditore, commerciale, private banker o altri
- ed alla ultima domanda, molti sarebbero costretti a rispondere che non si sono mai dati obiettivi precisi: si sono limitati a sperare di "averci azzeccato"
Le differenze, servendovi dei servizi di Recce'd, possiamo riassumerle come segue:
- tutti i servizi di Recce'd hanno come primo obiettivo quello di rendere l'investitore pienamente consapevole: non si tratta solo di realizzare una performance, noi vogliamo anche spiegarvi PRIMA da che cosa nascerà quella performance
- Recce'd utilizza solo prodotti finanziari PRIMARI, ovvero senza commissioni di gestione, commissioni che in Italia pesano, ed hanno sempre pesato molto, sul risultati finale, come dimostrano a puro titolo di esempio i dati pubblicati da Milano Finanza lo scorso 21 marzo 2015 (vedi tabella sotto)
- la gestione dei rischio, per i portafogli modello di Recce'd, viene sempre fatta in modo attivo: siamo convinti che, per l'investitore, l'unico rischio che conta davvero è quello che ancora sui mercati non si è visto; parlarne dopo, a cose fatte, in termini di performance non conta nulla
- Recce'd si propone sul mercato proprio puntando alla trasparenza massima nei consigli e negli indirizzi di investimento, e spinge perché questa trasparenza sia accettata anche dagli altri operatori come criterio di qualità
- ed infine Recce'd comunica ai Clienti espliciti obiettivi, sia di rendimento sia di rischio, obiettivi sulla base dei quali il Cliente potrà misurare la bontà del lavoro svolto
In sostanza: Recce'd vi dimostra che, per ottenere una buona performance (positiva) senza correre rischi elevati di ribasso non c'è alcuna necessità di rivolgervi ai Fondi e pagare commissioni del 3% oppure del 4%. Ciò che è importante è fare un certo numero di scelte azzeccate (non troppe, non troppo poche), con un timing giusto, e utilizzando prodotti molto liquidi e poco costosi.
Queste sono le basi da cui partire, nel 2016, per affrontare un anno che sarà il primo di una nuova fase, carico di incognite come mai dal 2008 ad oggi. Questi sono i criteri sui quali Recce'd vi suggerisce di basare le vostre scelte di investimento: scelte di cui parleremo nei prossimi Post di questa stessa serie.