Performances: 1 anno, 5 anni, 7 anni

Già nello scorso mese di settembre, i media avevano dato grande evidenza al fatto che l'industria dei fondi comuni aveva recuperato per intero quanto era stato perso nella crisi del 2007-2009: in un 2013 in cui i maggiori indici azionari hanno messo a segno rialzi nell'ordine del 20%, questo dato non sorprende, ed ogni argomento contrario, o quanto meno dubbioso, viene spazzato via da risultati così clamorosi. Ci pare comunque utile, per l'investitore, tenere bene a mente che i risultati eccezionali di un anno non devono essere estrapolati sugli anni a venire, e ancora meno devono essere considerati risultati acquisiti. Dopo gli anni Novanta, i mercati finanziari sono cambiati per sempre: e la prossima crisi non somiglierà in nulla alla precedente, sarà (per definizione) imprevedibile. Quindi attenzione a chi vi parla dei "rendimenti medi": nel grafico che abbiamo pubblicato nella pagina HOME del nostro sito potete vedere le performances delle maggiori classi di attività dal dicembre 2006 (ovvero, prima della crisi), ed osservare che non tutti gli indici sono positivi (sui sette anni!!!) e per alcuni il margine positivo è tale da potere essere cancellato in un breve arco di tempo. Sempre a proposito di medie storiche di rendimento, è utile ricordare che il peso dell'ultimo dato sulle medie annuali è molto grande: la tabella in basso mostra le medie storiche a cinque anni dei rendimenti degli indici azionari USA a fine agosto e a fine 2013 (assumendo per fine 2013 i livelli di settembre 2013). Il drammatico cambiamento che vedete per i rendimenti medi a 5 anni è dovuto, ovviamente, al cambiamento della base di calcolo, ovvero della base a cui si rapporta il dato più recente. Attenzione quindi alle medie: nei mercati degli ultimi 20 anni, significano ben poco.

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Mercati oggiValter Buffo