Ma non si gode proprio mai! (parte 2)

 

Oggi Recce’d pubblica quattro nuovi Post. II quattro Post di oggi riprendono esattamente i temi dei quattro Post di sette giorni fa. Questo perché (ovviamente) i temi davvero importanti per voi e noi investitori sono esattamente i medesimi: la settimana appena conclusa ha lasciato tutto com’era. Siamo preparando un nuovo Longform’d dedicato al tema dei tassi di interesse, dei rendimenti delle obbligazioni, e della Federal Reserve: verrà pubblicato … quando sarà stato completato. Non sentiamo l’urgenza di scriverne oggi (anche se si tratta del tema intorno al quale ruotano, e ruoteranno tutti i mercati finanziari di tutto il Mondo per tutto l’anno (ed oltre) per ila ragione che ne scrivemmo già quattrodici giorni fa, e che ne abbiamo scritto anticipando i fatti di queste settimane fino dallo scorso mese di agosto 2020.. Per questo siamo tranquilli: i nostri lettori hanno già oggi le idee chiarissime su ciò che sta per accedere.

 

Anche se i professionisti di Recce’d provengono tutti da esperienze nell’ambito della gestione del denaro, e non dal mondo della promozione finanziaria (che poi si chiami wealth management private banking, family banking, personal banking o “consulenza”, fa nessuna differenza): si tratta di fare soldi vendendo GPM, GPF, Fondi Comuni, certificati, polizze vita ed altri “pacchi e pacchetti”) , molti al nostro interno hanno lavorato fianco a fianco, per giorni mesi ed anni, con i promotori finanziari.

Possiamo per questo testimoniarne la tenacia, la capacità di comunicare, anche la disinvoltura.

Non sempre, a queste doti, si accompagna la conoscenza dei mercati. Conoscenza che, va detto, è in numerosi casi si ferma al livello giornalistico.

Neppure possiamo dire che alla disinvoltura sia accompagna sempre ed in ogni caso le lealtà verso il Cliente: in molti casi abbiamo visto, con in nostri occhi, prevalere gli interessi della Bottega per la quale lavorano, anziché l’interesse del Cliente che investe. In alcuni, pochi casi, la disinvoltura si è associata alla infedeltà professionale (e sono documentati).

Questa categoria professionale ha fatto la propria fortuna sulla pigrizia, l’indolenza ed anche l’inefficienza dei dirigenti delle Reti bancarie tradizionale. A loro, ha letteralmente “mangiato in testa”, portando via la gran parte dei Clienti.

Questa categoria professionale ha poi beneficiato di una legislazione decisamente lasca, approssimativa, poco efficiente: come dimostrano i numerosi casi già citati. E lasciando del tutto intatto il conflitto di interesse che pure la Legge dice che andrebbe prima sanzionato e poi eliminato. Non viene mai sanzionato, ed è ancora ben lontano dall’essere eliminato.

Infine, questa categoria ha beneficiato dell’atteggiamento del pubblico: poco critico, ancora meno attento, e incline a privilegiare la “relazione personale” (mi fido di lui) sul contenuto professionale del servizio che il Cliente riceve..

Per non dire del conflitto di interesse: il medesimo soggetto che fa questione sul costo dei servizi dell’idraulico e del tappezziere si lascia poi sfilare i soldi dalle tasche dalle Reti di promotori, ed ha quasi paura di chiedere “ma quanto mi costa?”. Incredibile, ma è così per la grandissima parte dei Clienti investitori in Italia

Oggi la situazione è però in rapidissima evoluzione: non sotto la spinta del Parlamento, della CONSOB oppure di Banca d’Italia. A tutti questi soggetti la situazione va bene così com’è, moltissimi al loro interno sono “amici degli amici” e in Parlamento le lobby sono molto forti (e immaginiamo che anche in CONSOB ed in Banca d’Italia si siano trovate le porte aperte per vari tipi di pressione, e per la opportuna dissuasione all’adeguamento delle normative nazionali a standard internazionali).

Nonostante questa “conventio ad excludendum”, questo tacito accordo tra Autorità, Aziende di vendita di prodotti finanziari e pubblico, al “fare finta che vada bene così perché non è possibile fare le cose in modo diverso: una alternativa non esiste””, le cose si stanno, come dicevamo, evolvendo. Cambiano le regole del gioco, e cambieranno ancora più rapidamente nei prossimi anni. la spinta non viene da CONSOB o da Banca d’Italia, e tantomeno dal Parlamento (per carità!). Viene dagli stessi mercati finanziari, come stiamo raccontando da settimane, ed anche oggi, nel Blog.

In una direzione che per noi di Recce’d è molto favorevole, direzione della quale abbiamo già parlato.

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L’esperienza raccontata al Corriere della Sera da Carlo Calenda, uomo politico italiano, è la medesima esperienza di tutti i wealth managers, private bankers, “consulenti”, e promotori finanziari.

Raccolta è l’obbiettivo. Il telefono è lo strumento, l’elenco telefonico è l’elemento chiave per il successo.

E come si investe sui mercati finanziari? Quello, non è necessario saperlo (figuratevi Calenda, a 18 anni, che cosa poteva saperne: eppure,, poteva fare il promotore finanziario).

Questa esperienza la avete fatta tutti, tutti voi promotori finanziari. Quelli di voi che ancora oggi credono di operare in quel sistema, farebbero bene a svegliarsi e tornare alla realtà.

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La realtà oggi è che la situazione in cui Calenda fece le sue prime telefonate oggi, non esiste più. Non è più un modo di sopravvivere, quello, né di operare professionalmente (non lo è mai stato, neppure ai tempi di Calenda). La scelta di “rinominare” tutti i promotori finanziari, e chiamarli pomposamente “consulenti” anziché “venditori”, non è risultata sufficiente, a frenare l’avanzata del nuovo.

Infatti oggi la raccolta, intesa come è sempre stata intesa dalle grandi Reti di promotori, si è capito che non è più l’obbiettivo, perché raccogliere grandi numeri, ma con gli ETF, non permette di mettersi in tasca le retrocessioni. E poi attenzione perché adesso c’è Robinhood a commissioni zero, e tutti sanno tutto prima di voi, perché glielo ha scritto un amico su Twitter. E poi il telefono! Il telefono non è sicuramente più lo strumento principe, e quanto all’elenco telefonico, oppure all’agendina “coi numeri degli amici”, beh … oggi nel 2021 fa davvero un po’ ridere, e un po’ pena.

La stessa “copertura” garantita per vent’anni alle grandi Reti, come Fideuram, Mediolanum, Banca Generali e FINECO tra le altre, copertura fatta di una normativa ridondante che impediva a chi non faceva parte “del cartello” (non di Medellin, ma le finalità sono poi le medesime) di entrare sul mercato, ha perso progressivamente di rilevanza, per le ragioni alle quali sopra si è accennato.

Con questo Post noi torniamo dopo sette giorni a rivolgerci direttamente ai professionisti della promozione finanziaria, che lavorino in grandi oppure piccole Reti non importa.

Sappiamo perfettamente come sia difficile oggi svolgere il vostro lavoro, oppressi da Reti che vi impongono “obbiettivi di collocamento” sempre più difficili da raggiungere, e che invece vi lasciano del tutto soli di fronte ad un mercato che ormai non riuscite più a capire.

Sappiamo che da un lato i vostri Dirigenti vi chiamano “piccolo chimico”, perché vi lasciano liberi di pasticciare tra Fondi Comuni dei quali sapete poco o nulla (e nulla di quello che faranno da mani in avanti, quando i mercati si muovono) e dall’altro lato sotto la pressione di un Cliente che chiede sempre di più a mercati che offrono sempre di meno, e che a volte vi costringe a iniziative che voi neppure condividete, pur di “guadagnare qualche cosa”.

Vi avevano garantito che il “modello fabbrica-Rete” vi avrebbe messi al riparo da ogni incertezza professionale: ed oggi vi ritrovate a spiegare che differenza esiste tra i Fondi di Schroeders e i Fondi di Franklin Templeton a Clienti che sanno benissimo che la differenza non esiste, e ai quali per di più della cosa importa nulla.

Recce’d vi offre una alternativa professionale che vi mette in condizione di dare al Cliente ciò che il Cliente pretende, senza l’obbligo di fare il “piccolo chimico”, ed anzi agendo nella piana consapevolezza del perché e del percome delle vostre proposte al Cliente.

Da voi i Clienti si aspettano qualcosa sui mercati finanziari, cosa fare perché: la vostra Ditta non vi ha formati (in modo adeguato, e in qualche caso del tutto), e vi fornisce soltanto supporti deboli, non presentabili al Cliente, generici, che trovate anche ogni mattina su Milano e Finanza oppure sul Sole 24 Ore. Cose che, a voi, non risolvono nulla.

Per questo, in certe giornate, vi sentite ormai inutili., superflui.

Prima che arrivi lo tsunami, vi converrà fare qualche passo indietro, e salire almeno su quella duna vicino al mare, dalla quale voi possiate vedere più lontano.

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Recce’d vi offre una professione seria e con base solida nella realtà, lontana mille miglia dalla “promozione di prodotti finanziari”, che si tratti della “nuova linea GPF”, della nuova Unit Linked indicizzata alle materie prime”, oppure anche il nuovo Fondo Comune che ha sempre un nome esotico ma che non significa nulla. Sarete gratificati di rivolgervi al Cliente investitore con una proposta finalmente distintiva, finalmente comprensibile e finalmente di eccellenza.

E i soldi? I nostri guadagni non si basano sul fare “la mezza” sulle retrocessioni sulle Unit Linked, o sulle polizze di assicurazione. Noi lavoriamo per dare risultati ai Clienti, e si guadagna proprio facendo guadagnare i Clienti.

La sera, rientrando a casa, sarete soddisfatti da ciò che avete fatto per i vostri Clienti. E noi insieme a voi.

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Mercati oggiValter Buffo