Chi lo poteva prevedere? (parte 1)

 

Risk refers to decision-making situations under which all potential outcomes and their likelihood of occurrences are known to the decision-maker, and uncertainty refers to situations under which either the outcomes and/or their probabilities of occurrences are unknown to the decision-maker.

In ogni gestione del portafoglio di investimenti (sia che si tratti di investimenti finanziari sia che si tratti di investimenti in beni reali) la gestione del rischio è altrettanto importante che la ricerca del rendimento.

Quando si scrive e si parla di gestione del rischio, è indispensabile tenere bene a mente che con la definizione “gestione del rischio” si definisce una materia ampia e complessa.

In particolare, per ogni investitore, grande medio e piccolo, sarà indispensabile comprendere bene la differenza tra rischio propriamente detto e incertezza.

Come spiega la citazione che trovate qui sopra, si definisce rischio quella situazione i cui possibili sviluppi sono tutti conosciuti da chi prende la decisione di investimento: in altre parole, nelle situazioni di rischio chi decide è in grado di attribuire una probabilità ai diversi esisti che sono possibili.

L’incertezza, invece, è quel tipo di situazione per la quale chi deve fare una scelta non è in grado di attribuire delle probabilità ai diversi possibili scenari.

Chi ci segue con attenzione ricorda ciò che Recce’d scrisse del Coronavirus nel gennaio e febbraio 2020: ovvero un mese prima dello scoppio della crisi finanziaria.

Ciò che noi scrivemmo allora rimane valido anche oggi. per questo, non ci ripeteremo. E tuttavia, date le notizie apparse sui quotidiani negli ultimi giorni (immagine sopra ed immagine sotto), e vista anche la sensibilità che è stata dimostrata dai mercati finanziari, abbiamo ritenuto di aggiungere qualche parola.

Come detto non ripeteremo ciò che scrivemmo nel gennaio e febbraio del 2020: richiamiamo però la vostra attenzione sul fatto che la posizione di Recce’d già allora era vicina a quelle che dicono “non si ritornerà mai alla situazione economica, sociale e finanziaria precedente la pandemia”, e almeno fino ad oggi i fatti danno ragione a noi.

Lo spunto delle notizie citate più in alto, in questo novembre 2021, noi lo utilizzeremo per affrontare un tema più generale: quello degli “spargitori di ottimismo professionali”.

Il tema è più generale, perché tocca senza dubbio il tema della pandemia, ma tocca ancora di più quello degli investimenti, della finanza e del risparmio.

Sul tema della pandemia, ci sono persone che nel corso degli ultimi due anni si sono contraddistinte per avere ripetutamente assunto, in pubblico, posizioni molto nette e molto insistite, poco mediate, sull’argomento. In particolare chi, come il personaggio dell’immagine che segue, si è impegnato fin dal primo giorno a minimizzare, a ridurre, e a “spargere ottimismo”.

Lasciamo ovviamente ad ognuno dei nostri lettori piena liberta di giudizio, in materia di pandemia e dintorni. In Recce’d abbiamo idee molto chiare e precise, ma certamente non è questa la sede.

Ciò che invece tocca direttamente il nostro lavoro, la nostra professione, e anche l’atteggiamento della grande massa degli investitori, è il ruolo degli “spargitori di ottimismo”.

Che, nel mondo della finanza, del risparmio, della vendita di Fondi Comuni, dei private bankers, delle banche di investimento, e dei promotori finanziari, sono molto, molto, molto più numerosi, rispetto agli ottimismi in tema di pandemia.

Così come da sempre hanno fatto gli “ottimisti della pandemia”, anche nel mondo della finanza, del risparmio, della vendita di Fondi Comuni, dei private bankers, delle banche di investimento, e dei promotori finanziari ci sono quelli che fanno promesse che sanno benissimo di non potere mai vedere realizzate.

Non hanno le conoscenze per parlarne, non hanno gli strumenti per prevedere, in molti neppure hanno la minima idea di ciò di cui si parla (ripetiamo: nel mondo della finanza e degli investimenti, a questo ci stiamo riferendo qui).

E tuttavia, in questo Nuovo Millennio l’intera industria della finanza e del risparmio si fonda sulla capacità dei soggetti appena citati di rilanciare di continuo, di creare sempre nuove aspettative, sempre nuovi sogni, sempre nuove illusioni, allo scopo semplicissimo di fare comperare al Cliente finale (l’investitore) assets senza valore, oppure quanto meno di non vendere mai.

Come dice il professor Zangrillo nell’immagine che chiude questo nostro Post “le malattie fanno parte della nostra vita”: proprio per questo è bene adottare sempre un atteggiamento più possibilista, più aperto a varie eventualità, sia quando si parla di pandemia, sia quando si valutano il rischio e le incertezze nel proprio portafoglio di investimenti.

Noi in Recce’d facciamo questo lavoro per i nostri Clienti ogni giorno. E questo ha fatto, e farà, la differenza.

Mercati oggiValter Buffo