Nessuno ve lo dice, ma siamo in piena crisi

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Da inizio 2017, e quindi da due anni e mezzo, uno dei temi di investimento di Recce’d è stato: la “crescita economica al 4%” non esiste, e non esisterà nel prossimo futuro.

Abbiamo fatto bene ad insistere: e nell’ultima settimana, lo hanno riconosciuto anche Powell, e la sua Federal Reserve, e Draghi, e la sua BCE.

Si è chiuso un periodo, se ne apre un altro: del tutto diverso.

I mercati finanziari globali, adesso, sono costretti a mettere da parte il tema della “speranza” e concentrarsi sulla realtà dei fatti.

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Il rimbalzo della Borsa di New York, nell’ultima settimana, arrivato in scia alle dichiarazioni di Powell (che ha lasciato trapelare la possibilità di un nuovo QE) è un fatto che ha nessuna importanza, per noi investitori e per i nostri risultati 2019.

Lo diciamo noi, e lo sostengono anche i più autorevoli tra gli analisti dei mercati globali, come leggete qui di seguito.

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Concentriamoci sulla Borsa di New York che per cento ragioni oggi è al centro dell’attenzione dei media (non della nostra, ricordatelo: noi investitori non dobbiamo lasciarci distrarre dai fuochi di artifico): l’indice S&P 500 oggi sta al medesimo livello di 12 mesi fa, come vedete sotto, e nel frattempo c’è stato un calo, un drawdown, del 20% (di cui alcuni, e prima di tutto i nostri Clienti, hanno beneficiato).

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L’aria che si respira nel Mondo è quella della crisi economica, come ci hanno detto martedì scorso Powell e poi due giorni dopo Draghi. E come ci dicono tutti i dati della settimana scorsa, a cominciare dagli occupati USA di venerdì 7 giugno che vedete sotto nel grafico.

La grandissima parte dei portafogli titoli nel Mondo, ed in particolare quella dei Fondi Comuni di Investimento, è posizionata ancora sulle “vecchie storie”, e prima fra tutte la storia della “crescita globale sincronizzata”.

Da qui, derivano le più grandi opportunità per gli investitori degli ultimi 10 anni.

Servirà però una revisione della strategia, e soprattutto delle modalità di gestione delle posizioni. Cosa di cui scriveremo nella prossima Lettera al Cliente.

Ai lettori, il nostro suggerimento è di verificare se il loro portafoglio è oggi adeguato alla realtà dei fatti che hanno sotto gli occhi.

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