Don't fight the Fed? Don't fight Trump!

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Si vede in modo chiaro, nell’immagine qui sopra, che la moglie stessa, Lady Trump, è perplessa guardano suo marito che si sgola parlando di Borsa.

In settimana, Trump ci ha fatto sapere che sotto la sua Presidenza la Borsa di New York ha messo a segno più di 100 nuovi massimi assoluti.

Tre mesi fa, anche lui (come i nostri promotori finanziari) di Borsa non parlava più: zero. Ma adesso, il vento è girato, e lui se ne prende i meriti.

Che in questo caso, va detto, non sono del tutto inventati. La svolta alla Federal Reserve dello scorso marzo, non c’è dubbio alcuno, è spiegata proprio dalle pressioni della Casa Bianca.

Pressioni che restano a tutto oggi quotidiane: persino venerdì 26, dopo un dato per il PIL superiore alle attese, Larry Kudlow (consigliere economico di Trump) è andato in tv a chiedere alla Fed di tagliare i tassi.

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Domanda che, come investitori, dovete assolutamente farvi: perché questa insistenza, se tutto va così bene come Trump afferma?

Resta un fatto: fino ad oggi, e negli ultimi quattro mesi, il mercato ha fatto e fa quello che dice Trump. Il vecchio detto di Borsa, “non andare contro la Fed” (“don’t fight the Fed”) sembra essersi trasformato in “fai quello che Trump ti dice di fare” (“don’t fight Trump”).

Recce’d non investe così.

Mai in passato ci siamo affidati al detto “don’t fight the Fed”, ed i fatti ci hanno sempre dato ragione. Tanto meno oggi ci affidiamo al “don’t fight Trump”, e non abbiamo alcun dubbio sul fatto che il futuro ci darà ragione, ed in modo molto più evidente, più ampio, e più redditizio che in passato.

Mercati oggiValter Buffo