Chi è che compera? Nessuno
Leggendo ogni mattina di una Borsa di New York che “si avvicina ai nuovi massimi assoluti”, è giustificato e legittimo chiedersi chi è che investe sulla Borsa americana a questi prezzi ed a questi livelli di valutazione.
La risposta è semplice: nessuno.
Nessuno investe sulla Borsa di New York e neppure sulle altre Borse del Pianeta, che aspettano tutte e soltanto di vedere, ora dopo ora, dove va New York.
D’accordo, dirà il lettore: ma allora spiegami perché l’indice sale.
Molto semplice: dal 24 dicembre ad oggi, prima l’indice ha recuperato per la chiusura delle coperture, delle posizioni SHORT, proprio come abbiamo fatto noi per i Clienti.
Poi, è arrivata la conferma di “nuove iniziative”, tutte puramente mediatiche (ovvero, solo dichiarazioni alla stampa, e nessun fatto concreto) sia da parte della Banca Centrale, sia da parte della Casa Bianca, per supportare, o meglio pompare, la Borsa USA, e di conseguenza tutte le Borse del Mondo.
Niente investimenti, come potete ben capire: nessuna di queste operazioni è un investimento.
Nessuno ci crede. Si tratta semplicemente di aggiustamenti di portafoglio.
Oggi la Borsa di New York è ferma, ovvero fa piccolissimi movimenti di pochi decimi di punto ogni giorno.
I volumi stanno andando verso lo zero, come vi documentano sotto i due grafici che abbiamo individuato e scelto. Nessuno compera e nessuno vende.
Perché nessuno vende? Ovvio che gli operatori hanno paura: temono nuove “sparate” da parte di Donald J. Trump, che potrebbe … rendere obbligatorio per legge l’investimento in Borsa, oppure nuove “svolte ad U” da parte di una Banca Centrale che ormai è dichiaratamente impegnata a sostenere i prezzi di Borsa.
Tutto questo dovrebbe portarci alla rassegnazione? Ormai il livello dello S&P 500 è un prezzo amministrato, come sono amministrati i prezzi in Cina? E’ un prezzo deciso dall’alto?
Per nulla. C’è un limite a tutto questo, ed è un limite concreto e forte. Trump e Powell possono dire ciò che vogliono, per influenzare i prezzi di Borsa e le illusioni degli investitori, ma non possono modificare la realtà.
Un esempio? Puoi annunciare centinaia di volte una crescita del PIL al 4%, ma se poi i dati non ci sono, se invece del 4% ti fermi al 2% … beh quelli sono dati che non è possibile gonfiare.
Si può fare credere, al pubblico, che se si fanno scendere i tassi di interesse poi la crescita economica esplode verso l’alto: poi però qualcuno va a vedere i numeri, quelli veri, per l’Europa e per il Giappone, e subito le illusioni svaniscono.
Si può fare scrivere sui quotidiani della “crescita globale sincronizzata”, e influenzare in questo modo l’atteggiamento dei piccoli investitori. Ma poi, a distanza di 12 mesi, ci si ritrova a commentare sempre sui quotidiani una situazione che è diametralmente opposta, ovvero un “rallentamento globale sincronizzato”.
Ecco perché si vedono (e si vedranno in futuro) violenti aggiustamenti dei mercati, come quello visto tra ottobre e dicembre.