Non prendeteli sul serio: quelli non riescono a sconfiggere la paura
Il tema della “diseguaglianza” senza dubbio è il tema più dibattuto al Mondo, da almeno un paio di anni a questa parte. Anche noi, in Italia, ne abbiamo discusso, con altri termini (reddito di cittadinanza, quota 100).
Anche se nei fatti il tema è il medesimo, l’impostazione è però diversa. E, a giudizio di Recce’d, anche molto meno appropriata di quanto non sia quella del dibattito internazionale, dibattito che i media italiani di fatto ignorano del tutto.
Chiariamo subito: Recce’d non si occupa di politica, ma di gestione dei portafogli, e non ha il minimo interesse a schierarsi con la destra oppure la sinistra, con i vecchi Partiti oppure i nuovi Movimenti. Soprattutto perché, a nostro giudizio, il punto non è questo: il tema della disuguaglianza, di cui si discute in tutto il Mondo, sfugge completamente alla tradizionale distinzione tra destra e sinistra.
In Italia è vietato parlarne, almeno nei termini che sono appropriati, perché più o meno tutti, in Italia, hanno “santificato” la BCE, nel mondo dei media e della politica. Non è possibile neppure discutere la politica di Draghi: è buona “a prescindere”, perché … ci ha salvato la pelle (in quanto italiani). Ma anche all’investitore italiano, questa impostazione non è utile, ed al contrario è dannosa, e crea soltanto confusione, impedisce di veder la realtà dei fatti.
Torniamo quindi subito alla gestione dei portafogli: il punto focale di questo dibattito internazionale sulla diseguaglianza dove sta? Sta nel capire e valutare se le politiche introdotte dopo il 2009, con una motivazione (ufficiale) che all’inizio era quella di “fermare la Grande Depressione”, hanno avuto fino ad oggi effetti che sono in maggioranza negativi oppure positivi. In breve: ne è valsa la pena? Ne hanno beneficiato tutti, o quasi tutti? Ci sono stati gli effetti previsti? Ha funzionato?
Partiamo da un dato di fatto: le politiche di QE, dopo 10 anni, sono ancora tutte qui, specie dopo che anche la Federal Reserve un mese fa ha messo la marcia indietro (ed anzi, qualcuno suggerisce di … farne ancora di più): e già questo dato di fatto ci fa capire che quella motivazione iniziale, quella della Grande Depressione, nel corso degli ultimi 10 anni, è poi diventata … qualche cosa di diverso, qualcosa di altro. Se ancora nel 2019 sia la BCE sia la Federal Reserve hanno paura, e (almeno stando alle loro parole) hanno paura proprio della stabilità dei mercati finanziari e delle banche, allora davvero qualche cosa non va.
Si tratta di un tema che condiziona, ogni giorno la nostra attività di gestori e la vostra attività di investitori: per il momento, sono in pochi (ma sempre di più ogni giorno) gli investitori che si rendono conto che la ricchezza finanziaria creata nell’ultimo decennio è una falsa ricchezza, una ricchezza che esiste soltanto fino a quel giorno nel quale non ne avrete bisogno, ma che si rivelerà per ciò che è, una illusione di ricchezza, non appena se ne avrà bisogno.
Nel brano che segue, leggete alcune delle dichiarazioni del Vice Chairman della Federal Reserve, fatte la settimana scorsa. Perché vi chiediamo di leggere questo brano? Perché a noi sembra utile fare il punto su come la vede oggi la Banca Centrale più importante e più influente al Mondo: che ci dice che la sua politica “ha funzionato”. Leggetelo con le sue stesse parole. Noi proseguiremo nell’analisi di questi argomenti la settimana prossima, sia su SoldiOnline.it sia nelle pubblicazioni che riserviamo ai nostri Clienti.
In a Feb. 22 speech, Clarida invited the public’s comments as the central bank undertakes a top-to-bottom reappraisal of the way it does business. Then he said this: “The fact that the system is conducting this review does not suggest that we are dissatisfied with the existing policy framework.” A comprehensive description of that framework duly followed. So admirably clear was his message that it might have curled your hair. It might, indeed, except for 10 years’ familiarity with once-heretical ideas. “Quantitative easing” seemed wild-eyed enough at the time it was hatched in 2008. Who objects now? Clarida acknowledged no doubts. He said that radical monetary policy has worked, that it will continue to work, and that it may well become more radical. He contended that low interest rates are here to stay and that new policy “tools” must be sharpened and kept at the ready. As to potential adverse consequences of administered rates and the mind-control games meant to “anchor” our collective expectations of the future, he mentioned none.