La Borsa di Milano sotto 21000 punti ed il ritorno alla realtà

In un Post di tre giorni fa (sabato 4 luglio) vi abbiamo indicato la Borsa di Milano come una grande opportunità (SHORT) del secondo semestre: e venerdì sera 3 luglio l'indice aveva chiuso a 22500 punti (il massimo di giugno 2014). Dopo sole due sedute, l'indice vale 1500 punti in meno, e siamo quindi costretti a ritornarci sopra: esiste ancora quella opportunità che via abbiamo indicato sabato? Di certo, lo spazio di ribasso c'è ancora, almeno fino ai minimi del 2014 (18500 punti circa) ma è chiaro che a questo punto il margine di guadagno si è ridotto: tanto che, se l'indice si avvicinasse ai 20000 punti, noi di Recce'd valuteremo se chiudere gli SHORT che abbiamo nei portafogli modello. Staremo a vedere nelle prossime sedute: nel breve termine, tutto dipende da quello che farà lo S&P 500. Intanto però, sia per chi ci ha guadagnato, sia per chi ci ha perso, è importante ricavare qualche lezione dalla caduta dell'indice di Milano. A nostro giudizio, ci sono due grandi lezioni nei fatti dell'ultimo mese: la prima è che non bisogna mai dimenticare di "pesare" le scelte di investimento sulla base del rischio, valutando bene scenari favorevoli e anche scenari sfavorevoli, senza lasciarsi trascinare dal gregge o dal "trend di mercato"; mentre la seconda lezione è che quando qualcuno vi scrive o vi racconta che "i rischi sono finiti", potete essere certi che vi sta dicendo una cosa non vera. Sarà per scarsa competenza, oppure sarà per una convenienza personale (leggasi: commissioni più elevate): comunque vi ha raccontato una frottola. Ed anche oggi, chi insiste sul fatto che la BCE ha strumenti nuovi e più potenti sembra non vedere che la crisi in atto va molto al di là di una crisi finanziaria: e su questo, la BCE potrà fare nulla, come dichiarò un mese fa lo stesso Draghi, e come dimostrano i fatti, visto che (non dimentichiamolo) il QE di Draghi è in corso, anzi è appena cominciato, e non si registravano da anni tre mesi così volatili come aprile, maggio e giugno. Nessuno, per quanto potente, potrà eliminare i rischi di mercato, ed è per questo che i nostri portafogli modello gestiscono il rischio in modo attivo, quotidianamente e sulla base degli ultimi dati disponibili, e senza mai affidarsi a elementi esterni al mercato, incluse le frasi delle Banche Centrali. Che sono solo parole, come ci ha ricordato il mese di giugno 2015: la realtà avrà sempre il sopravvento.