Come Recce'd può fare (e farà) la differenza (parte 3)

La scorsa settimana, la prestigiosa rivista americana Barron's ha dedicato l'intera copertina alla storia del clamoroso successo commerciale dei servizi di consulenza finanzaria online: un successo che è partito (come sempre accade) da iniziative indipendenti, e che già ha costretto alla rincorsa Istituzioni tradizionali, come Charles Schwab e Vanguard. Molte altre sono ancora ferme al palo. Si tratta di un articolo, quindi, su argomenti che ci riguardano da vicino, noi di Recce'd e tutti voi investitori. Ve ne consigliamo una lettura attenta (http://online.barrons.com/articles/robo-advisors-take-on-wall-street-1432349473), specie nelle parti che riguardano il passaggio, già avviato e sempre più rapido, dalle "vecchie" forme del servizio di consulenza a quelle nuove. Il pezzo di Barron's inizia, in modo molto aggressivo, così:

Financial advisors have always enjoyed the fanciest of digs; but their plush offices and high-end art are being upended by software engineers sitting at Ikea desks. Silicon Valley swagger is testing Wall Street arrogance in an attempt to transform the insular world of financial advice. It’s a welcome change—though not without its problems. These so-called robo advisors use Websites backed by sophisticated software to put investors into asset allocation plans that meet their various financial goals.

Ciò che ci preme sottolineare qui è che questa tendenza, che è partita dagli Stati Uniti e che ormai globale, al passaggio verso servizi di financial advisory attraverso il web, e quindi online, non deve essere confusa con una tendenza a "robotizzare" la consulenza all'investimento. E' vero che la strada scelta da alcune di queste nuove realtà è quella di affidare ad un computer le scelte di gestione, utilizzando modelli matematici di asset allocation già noti da decine di anni (che mai hanno fornito risultati in linea con le promesse), per produrre un servizio di consulenza "di massa". Ma non si tratta di una scelta obbligata. Al contrario.

Il web, la Rete, consente anche di fare scelte diverse. Non obbliga a produrre servizi "per la massa". E consente di non affidare al computer le scelte di gestione. Consente di non utilizzare vecchi modelli di asset allocation che risalgono agli anni Ottanta. Ad esempio: a noi di Recce'd, la Rete consente di fornire servizi che fanno uso di tecniche e modelli degli ultimi cinque-dieci anni, di personalizzare le scelte con una componente di "giudizio" o "judgement" che consente di tenere conto dei radicali cambiamenti di scenario che hanno investito i mercati nell'ultimo decennio, di essere attivi nella gestione del rischio e tempestivi nella modifica dei portafogli, battendo i mercati sul tempo. Questa è la sfida che abbiamo vinto, e che vi mettiamo a disposizione. Non restate fuori da questa tendenza, che rivoluzionerà il settore della consulenza e va nell'interesse del Cliente, eliminando costi non produttivi ed aumentando l'efficienza.