Nessuno ve ne ha parlato.
Nessuno ve ne ha spiegato l’importanza. Anche per i vostri BTp.
E così siete rimasti … fuori dal Mondo. Un’altra volta.
Nessuno ve ne ha parlato.
Nessuno ve ne ha spiegato l’importanza. Anche per i vostri BTp.
E così siete rimasti … fuori dal Mondo. Un’altra volta.
Non esiste alcuna garanzia che una determinata politica economica abbia successo.
Non esisteva nel passato. Non esiste oggi.
Un investitore saggio, attento al proprio risparmio, informato e competente ascolta tutti, e non si fida ciecamente di nessuno.
Un buon investitore mette le sue stesse convinzioni politiche da parte: e si concentra, unicamente, sui numeri, sulle evidenze e sui fatti.
Mai e poi mai sui social, sulle dichiarazioni, sui titoli del quotidiani, sulle preferenze politiche.
La politica è una cosa: l’arte dell’investimento, e della gestione del portafoglio titoli, sta da tutta un’altra parte.
Vi potrebbe essere utile esaminare i numeri in questo grafico.
Si tratta di un Titolo di Stato emesso soltanto 5 anni fa, nel 2020. Emesso ovviamente al valore di 100.
Voi nella vostra vita professionale, gestendo la vostra attività, svolgendo le vostre mansioni, prendendo le vostre decisioni, cambiate idea ogni due settimane? Voi fate una “giravolta” ogni quindici giorni?
E nella vostra vita familiare e privata, cambiate idea una volta al mese? Una “marcia indietro” ogni 30 giorni?
Quanti giorni sono trascorsi da Ferragosto?
Meno di 45.
45 giorni dal tappeto rosso. 45 giorni da un incontro che, per settimane, ha occupato tutti i social e tutte le prime pagine.
Decine, centinaia di promesse. Promesse al vento. Solo parole a vuoto.
Un buon investitore, oggi, si concentra sulla prossima. la prossima giravolta.
Che cosa sta per succedere, nei prossimi 45 giorni.
Che cosa toccherà, la prossima piroetta di Trump?
Leggiamo insieme un commento di questa mattina.
Il presidente Donald Trump ha affermato che l'Ucraina, con il sostegno dell'Unione Europea, può riconquistare tutto il territorio perso a favore della Russia. L'improvviso cambiamento di rotta a favore dell'Ucraina arriva dopo che Trump aveva precedentemente suggerito che Kiev avrebbe dovuto considerare la possibilità di cedere territorio per porre fine alla guerra.
Le sue parole: "Dopo aver conosciuto e compreso appieno la situazione militare ed economica tra Ucraina e Russia e, dopo aver visto i problemi economici che sta causando alla Russia, penso che l'Ucraina, con il sostegno dell'Unione Europea, sia in grado di combattere e RIPRENDERE tutta l'Ucraina nella sua forma originale", ha scritto Trump su Truth Social. Mosca controlla attualmente circa il 20% del territorio ucraino. Gli economisti di ING hanno osservato che, sebbene si tratti di un significativo cambiamento di tono, i mercati stanno trattando le dichiarazioni di Trump con cautela a causa della mancanza di progressi nei negoziati di pace.
Inoltre, Trump ha affermato che gli Stati Uniti continueranno a fornire armi alla NATO affinché l'alleanza "ne faccia ciò che vuole". Rivolgendosi martedì all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Trump ha affermato che gli Stati Uniti sono pronti a imporre "una serie molto forte di dazi" se la Russia non sarà pronta a raggiungere un accordo per porre fine alla guerra, ma non ha annunciato nuove sanzioni. Ha anche dichiarato ai media di ritenere che le nazioni della NATO dovrebbero abbattere gli aerei russi che violano il loro spazio aereo.
Energy watch: gli attacchi dei droni ucraini hanno ridotto la raffinazione del petrolio russo di quasi il 20% in alcuni giorni e ridotto le esportazioni di diesel russo ai livelli più bassi dal 2020. Delle 38 raffinerie russe, 16 sono state colpite dall'inizio di agosto. Mentre la Russia, il secondo esportatore mondiale di diesel, ha imposto divieti di esportazione di benzina per gran parte di quest'anno, le sue vendite di diesel all'estero sono rimaste senza restrizioni.
La sera del 17 settembre scorso, Jay Powell ha annunciato al Mondo che lui farà “risk management”.
Ha spostato l’attenzione: dalla Fed ai dati.
Cominciando da quello che arriverà venerdì prossimo.
“La responsabilità non è mia: è dei dati”.
Così ci ha detto il responsabile della politica monetaria negli Stati Uniti.
Per questa ragione, come dice il titolo, noi investitori e noi gestori ancora non sappiamo dire se il taglio è stata “una buona idea”. E per chi.
E intanto, stamattina, aperti gli occhi, leggiamo 4,15%.
Il taglio dei tassi da parte della Banca centrale americana non solo NON ha risolto la situazione: la situazione, adesso, è ancora più complessa.
E rischiosa.
Il “risk management” oggi è e resterà il fattore-chiave del successo di ogni investitore del Mondo.
I rischi sono, per tutti gli investitori del Mondo, a livelli mai visti dal 1945.
I rischi vanno dalla geopolitica alle valutazioni alla perdita degli ancoraggi.
La notizia è arrivata.
A voi ne parlano da (almeno) tre mesi.
Adesso che è arrivata, che facciamo adesso?