(17/06 06:05) La dimensione globale (4)

Non siamo esperti: non di guerra, non di relazioni internazionali, e non di geopolitica.

Proprio per questa ragione, negli anni abbiamo costruito una rete internazionale di relazioni con esperti europei, americani ed asiatici, sulle materie appena elencate.

A loro non è sfuggita, la dimensione globale del conflitto in atto.

Che è una cosa molto diversa dalla guerra Ucraina - Russia (come avevamo già scritto ieri)

Ai mercati finanziari fino ad ora la dimensione globale è del tutto sfuggita. E questa per voi investitori è una opportunità: valutate bene ciò che fate o non fate, non è il momento di mosse azzardate.

Il rischio sarebbe ripetere il caos iracheno?

«Queste operazioni hanno sempre una dinamica propria con sorprese imprevedibili. Poi non bisogna dimenticare che l’Iran è un grande produttore di petrolio con una localizzazione geopolitica importante. Un cambio di regime avrebbe ripercussioni mondiali significative».

Ma sarebbe auspicabile?

«Lo scopriremmo solo strada facendo».

Che risposta si aspetta dall’Iran?

«Finora è stata più debole di quanto si temesse. Credo che gli israeliani vedano l’opportunità di incrementare l’offensiva, a meno di pressioni dei leader mondiali».

Trump ha detto che Putin potrebbe mediare.

«È una crisi globale, bisogna coinvolgere tutti».

La Russia potrebbe ospitare l’uranio arricchito iraniano?

«È un importante dettaglio tecnico di cui si parla da tempo».

La Cina compra petrolio dall’Iran e lo aiuta con le sanzioni.

«Esatto, perciò è necessario coinvolgerla. È uno schema che deve includere tutti i protagonisti».

Gli Usa dovrebbero dare a Israele le bombe per distruggere le strutture sotterranee di Fordow?

«Usarle direttamente vorrebbe dire entrare in guerra con l’Iran».

Ma Trump ha accennato al possibile coinvolgimento Usa.

«Lui ripete in ogni occasione di essere il presidente che finisce le guerre, non le inizia. Non vuole mandare soldati e tecnologia americana in giro per il mondo a combattere».

Questo vuole anche la sua base elettorale?

«Esatto, e facendo la guerra la deluderebbe. Inoltre questa base si sta corrodendo, perché gli ispanici si stanno allontanando da lui a causa delle retate contro gli immigrati».

Ciò indebolisce il governo?

«Gli occhi sono puntati sulle elezioni midterm 2026. Saranno il banco di prova dell’amministrazione e un conflitto in Medio Oriente non aiuterebbe Trump».

Se gli Usa intervengono si rischia la Terza guerra mondiale?

«La crisi in Iran è grave, ma non sufficiente a provocarla. Perché scoppi devono intervenire Cina e Russia. Perciò, per evitarla, è necessario coinvolgerle nel concerto internazionale».

Valter Buffo