(02/02 14:30) Si leggono cose prive di senso (3)
Il resoconto di oggi del Sole 24 Ore ci dice che la settimana appena conclusa è stata una settimana moscia. Lo leggete più in basso.
A voi sembra che un rialzo dello 0,7% in cinque sedute sia poco? Annualizzato, farebbe il 40% …
E’ andato perso il senso delle cose?
Anche per questo, nella settimana del prossimo 11 marzo, dedicheremo la nostra Sezione Operatività, ogni mattina, alle Borse europee. Nel The Morning Brief.
La settimana europea
I record toccati da Wall Street e da Tokyo non hanno dato slancio alle borse europee che chiudono la settimana in chiaroscuro. Il Ftse Mib riesce a mettere a segno un timido rialzo dello 0,7% negli ultimi cinque giorni di contrattazione. La migliore performance è stata registrata da Francoforte (+1,8), mentre Parigi, Madrid e Londra hanno chiuso sotto la parità. In Europa risultano in positivo quasi tutti i settori, ad eccezione del comparto food&beverage che ha registrato la peggiore performance (-2,3%). Venendo ai titoli, bene le small cap che salgono dello 0,4% e il comparto bancario (+0,7%). Segno meno per le utility che lasciano sul terreno l’1,1%. Regina indiscussa di Piazza Affari Saipem che mette a segno un progresso del 30% grazie al ritorno all’utile nel 2023 e alla cedola nel 2025. Sul secondo gradino del podio Poste (+9,6%) anch’essa trascinata dai conti del 2023 e dalle novità contenute dal Dpcm per quanto riguarda il processo di privatizzazione che avverrà a tappe. Al terzo posto Iveco con +7,8%. Fronte opposto per Campari (-3%), male anche Nexi e Banca Generali che lasciano sul terreno rispettivamente il 2,8% negli ultimi cinque giorni. Sul fronte dei cambi l’euro/dollaro sale dello 0,1%. In forte crescita il petrolio con il Brent (+3,2%) e il Wti (+5,2%); proprio oggi il greggio Wti al Nymex ha superato gli 80 dollari al barile per la prima volta da novembre, in attesa della decisione dell’Opec+ sui tagli alla produzione. Tonfo del gas che lascia sul terreno il 47,2% in cinque giorni.