(05/09 08:20) La settimana che ci lasciamo alle spalle
Lo S&P 500 ha registrato venerdì un'altra settimana di forti perdite, con un calo del 3,29% nella sessione di cinque giorni. L'indice di riferimento ha ora registrato una striscia di tre settimane di perdite dopo quattro settimane di guadagni. Lunedì i mercati sono chiusi per la festività del Labor Day. Il sentimento degli investitori si è attenuato rispetto alla scorsa settimana, dopo che il presidente della Federal Reserve statunitense, in occasione del simposio di Jackson Hole, aveva indicato che i responsabili politici erano impegnati ad aumentare i tassi per combattere l'inflazione. Una tendenza al trading di notizie buone e cattive ha pesato anche sull'S&P 500, dato che i dati economici pubblicati durante la settimana hanno sostenuto la tesi di una Fed falco. Gli investitori hanno digerito i dati sulle aperture di posti di lavoro che hanno superato le aspettative del consenso, un rapporto ADP rielaborato che ha mostrato un'aggiunta di posti di lavoro ad agosto inferiore al previsto, i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione, una lettura del PMI manifatturiero ISM più forte del previsto e un aumento inaspettato del tasso di disoccupazione. L'S&P 500 e il mercato più ampio sono stati colpiti anche dai titoli dei semiconduttori, scesi dopo che gli Stati Uniti hanno vietato a Nvidia di vendere alcuni dei suoi prodotti in Cina. I prezzi del petrolio hanno chiuso la settimana in rialzo grazie alle aspettative che l'OPEC+ discuta dei tagli alla produzione durante la riunione della prossima settimana. I futures del Brent si sono attestati a 93,02 dollari al barile, mentre quelli del West Texas Intermediate statunitense a 86,87 dollari al barile.