Un solido ancoraggio quando il mare è in tempesta
Abbiamo trovato, questa settimana, sul più importante quotidiano economico del Pianeta (Wall Street Journal) alcune considerazioni che, in questo BLOG, voi lettori conoscete da mesi. Ed in qualche caso, da anni.
Non vi serve, pertanto, alcuna introduzione. L’articolo è scritto benissimo (da Jason Zwieg) e illustra fatti e situazioni di semplicissima comprensione: si capisce tutto.
Anzi: dovrebbe già essere stato ben compreso, da tutti i lettori di Recce’d. E da mesi, se non da anni.
Alla fine dell’articolo, trovate illustrato il modo nel quale si può, con profitto,
passare da considerazioni intuitive come sono quelle di questo articolo alle mosse sul portafoglio titoli che garantiscono il successo, come Recce’d ha già dimostrato.
È il mercato azionario di Nvidia. Scegli tu come viverci. © Fornito dal Wall Street Journal
Se avessi investito $ 1.000 in azioni Nvidia all’inizio di quest’anno, ora varrebbero più di $ 75 milioni.
Sto scherzando, ovviamente, ma potrebbe sembrare così se non possiedi Nvidia. Quasi il 28% dei guadagni dell’S&P 500 finora nel 2024 deriva dalla sorprendente ascesa di quella società in prima linea nel boom dell’intelligenza artificiale. Le azioni di Nvidia sono aumentate del 59% in nove settimane, dopo aver guadagnato il 239% lo scorso anno.
In quello che potremmo chiamare il momento del mercato Nvidia, è facile sentirsi lasciati indietro, motivo per cui è fondamentale mettere le cose in prospettiva. Queste condizioni non sono senza precedenti, le azioni non sono necessariamente in una bolla, e rimproverarsi – o accumulare rischi per recuperare il ritardo in un mercato in corsa – non finisce mai bene.
Questa settimana, le 10 aziende più grandi costituivano poco meno di un terzo del valore di mercato totale dell’S&P 500. Le prime tre, Microsoft, Apple e Nvidia, rappresentano il 17,9% del totale. Nvidia da sola rappresenta il 4,6% del valore totale dell'indice.
Tuttavia, questa non è la prima volta che il mercato azionario statunitense si concentra in pochi giganti.
Negli anni del boom degli anni ’50, le 10 aziende più grandi, tra cui AT&T, DuPont e General Motors, superavano regolarmente il 30% del valore di tutte le azioni statunitensi. Nel luglio 1955, secondo il Centro per la ricerca sui prezzi dei titoli dell’Università di Chicago, la sola GM, in rialzo del 78% rispetto ai 12 mesi precedenti, rappresentava il 6,8% del valore dell’intero mercato azionario statunitense.
Come hanno recentemente notato i miei colleghi Dan Gallagher e Jon Sindreu, gli utili di Nvidia sono aumentati anche più del prezzo delle sue azioni, e i titoli tecnologici – e le azioni statunitensi in generale – non sono neanche lontanamente vicini alle loro folli valutazioni di fine 1999 e 2000.
Considerando i dividendi, l’S&P è cresciuto cumulativamente solo del 10,8% dalla fine del 2021.
Le valutazioni non sono folli, ma non sono nemmeno economiche. Tesla ha scambiato a più di 46 volte il suo utile netto negli ultimi 12 mesi. L’S&P 500 viene scambiato a 24,7 volte gli utili dell’ultimo anno, un valore elevato rispetto agli standard storici.
Quando ciò che possiedi sembra costoso, inseguire ciò che non possiedi non sembra così rischioso.
E se, come milioni di investitori, possiedi un fondo indicizzato S&P 500, hai quasi esattamente raddoppiato i tuoi soldi negli ultimi cinque anni.
Ciò può creare la sensazione di “giocare con i soldi della casa”. Come un giocatore d'azzardo professionale o anche uno scommettitore di casinò che ha appena ottenuto una grande vincita, ora potresti sentire che una scommessa rischiosa è meno dolorosa, poiché anche dopo una perdita potresti comunque avere più soldi di quelli con cui hai iniziato.
Poi c’è la pressione sociale. Hai già il 4,6% della tua allocazione azionaria in Nvidia se possiedi un fondo indicizzato S&P 500. Ma, quando sembra che tutti tranne te abbiano fatto una fortuna acquistando le azioni a titolo definitivo, potresti sentirti come se non le possedessi affatto.
La paura di perdersi qualcosa, FOMO, è una forma acuta di rimpianto: la consapevolezza che altre persone stanno vivendo un'esperienza gratificante che avresti potuto condividere.
Più Nvidia sale e più alto è il prezzo, più è probabile che la tua FOMO si intensifichi. E più tempo trascorri sui social media, più calda si sentirà la tua FOMO.
Nella maggior parte della vita, spesso non è possibile osservare, né ora né più tardi, cosa sarebbe successo sulla strada non intrapresa. La bistecca avrebbe avuto un sapore migliore del salmone che hai ordinato? Saresti più felice se uscissi con o sposassi quell'altra persona che ti piace?
Nel mercato azionario, però, puoi vedere immediatamente le conseguenze delle scelte che non hai fatto, e queste possono ampliarsi nel tempo.
La chiave è controllare i tuoi controfattuali.
Un controfattuale è ciò che avrebbe potuto essere: un’alternativa immaginaria al passato reale. Puoi creare una narrazione di quanto staresti meglio o di quanto staresti peggio adesso se avessi preso una decisione diversa allora.
Miroslav Stoyanov, 33 anni, sviluppatore di software a Zurigo, cerca di non prendersi gioco di se stesso per aver venduto Nvidia nel novembre 2022. Allora le azioni valevano poco meno di 167 dollari.
Aveva realizzato un profitto del 27% in due mesi.
Questa settimana, Nvidia ha superato i 790 dollari.
"Quando sai che avresti potuto guadagnare 10 volte più soldi di quanto hai guadagnato, non è così sorprendente", afferma Stoyanov. "Ci sono molti giorni come questo."
Dice di aver venduto Nvidia perché pensava che fosse sopravvalutata. "Quando l'ho venduto, ero felice, perché un [segno] più è molto meglio di un meno."
Guardando Nvidia adesso, Stoyanov controlla i suoi controfattuali ricordando a se stesso: “Perché investo? Investo per fare soldi e ho fatto soldi. Non ho perso."
È anche importante tenere traccia delle tue intuizioni.
Certo, hai avuto la sensazione che avresti dovuto riacquistare Nvidia quando ChatGPT ha reso popolare l'intelligenza artificiale alla fine del 2022.
Forse alla fine del 2021 volevi acquistare Tesla perché Elon Musk era così entusiasta dell’intelligenza artificiale. Dal suo picco di novembre, le azioni di Tesla sono scese di circa il 50%.
Se hai intenzione di prenderti a calci per non aver acquistato Nvidia prima che salisse, assicurati anche di darti una pacca sulla spalla per non aver acquistato altri asset che in seguito sono scesi. Tenere traccia delle tue intuizioni ti aiuterà anche a insegnarti che non vale sempre la pena seguirle.
Il poeta John Greenleaf Whittier scrisse:
“Poiché di tutte le parole tristi pronunciate dalla lingua o dalla penna, le più tristi sono queste: ‘Avrebbe potuto essere!’”
Quanto ti fanno sentire tristi quelle parole, però, dipende in parte da te.
Scrivi a Jason Zweig a intelligentiinvestor@wsj.com
Questo tipo di considerazioni sulle azioni e sugli investimenti in generale è intelligente, è di buon senso, aiuta a pensare è condivisibile ed è da noi condiviso.
Ma: c’è un ma. Un grande ma. Grandissimo.
Questo tipo di considerazioni, che avete appena letto, scritte in modo eccellente da Jason Szweig, quando si tratta di fare scelte operative, su come gestire il proprio risparmio, su dove mettere i propri soldi, su come comporre il proprio portafoglio, su quando comperare, quando vendere, e quando invece stare fermi, risulta
del tutto inutile.
Ora noi di Recce’d vi spieghiamo il perché (per una parte, lo potete intuire proprio leggendo l’articolo precedente), partendo dai dati della tabella qui sotto.
Aggiornati alla data del 29 febbraio 2024, leggete nella tabella la performance media dell’ultimo triennio (2021-2024) che è stata garantita ai Clienti dai gestori di portafoglio più bravi, più celebrati, e più pagati al Mondo, quei gestori che hanno la “visione”, quei gestori che puntano al rendimento “assoluto” (non si nascondono dietro al “benchmark), quelli che fatto trading su Nvidia, che fanno trading su Tesla, che fanno trading su Apple, che fanno trading su Meta, che fanno trading sul petrolio, che fanno trading su quei titoli azionari che “salgono del 100%.
I numeri li vedete, e non c’è bisogno di commenti: Vi ricordiamo solo che lo S&P 500 ha chiuso ieri a 5150 punti, ai massimi di ogni tempo. Sono ai massimi di ogni tempo anche il Nasdaq, Nikkei, lo Stoxx 600
Ma dove sono, tutti questi record, nel risultati degli investitori? Chi ha, nel proprio portafoglio , Nvidia e Super Micro? Quale investitore (nome e cognome please) ha fatto quei “guadagni folli?
Non i Clienti di JP Morgan, ad esempio.
Un fondo globale bilanciato di JP Morgan (che qui prendiamo puramente ad esempio, perché OGNI altra Società di Fondi ha i medesimi risultati, su di un portafoglio multi-asset, internazionale, bilanciato: il portafoglio che TUTTI gli investitori, alla fine della fiera, detengono) ha reso il 6% in quattro anni.
Fa meno dello 1,5% annuo, negli anni 2020, 2021, 2022, 2023.
Possiamo dare per certo che in questo portafoglio trovate Nvidia, Apple, Tesla, Meta, Amazon, il Nikkei e gli indici europei. Ed hanno sicuramente fatto avanti e indietro, avanti ed indietro, avanti ed indietro. Compra, vendi, poi ricompra la medesima cosa, poi ne vendi la metà, poi ne comperi il doppio …
… purtroppo, per il Cliente che ci investe, se fai avanti-e-indietro con lo 0,3% del portafoglio, fai soltanto del fumo, ma non rimane l’arrosto. Non rimane nulla, come vedete nel grafico.
Per quale ragione, con le Borse ai massimi di ogni tempo, nessun investitore si è messo dei soldi in tasca? Perché l’investitore finale non ha guadagnato nulla, dalla “Bolla di tutto del 2020-2024”? Dal boom del Nasdaq, per fare un esempio? Dove sono, per noi investitori, quei “folli guadagni”? Chi ha, alla fine dei conti, quei titoli da “+100%” nel suo portafoglio titoli?
Ripetiamo per chiarezza che JP Morgan è un nome scelto in modo casuale: potete fare tutti i confronti che volete, non è difficile, e il risultato della vostra verifica sarà sempre il medesimo. Identico a quello che vi facciamo vedere.
Recce’d, neppure una sola volta nella sua ormai lunga storia, vi ha fatto leggere qualche cosa di distorto, falsificato o inesistente.
Anche questo (oltre ai risultati ed alla qualità) ci rende unici.
Ora vi forniamo una risposta sintetica (ma documentata e specifica) a tutte queste domande, che come diceva Zweig vi fanno perdere il sonno e la calma.
La risposta di dettaglio si trova nell’ampio documento sulle performances che tutti i nostri Clienti hanno ricevuto già lo scorso 26 gennaio 2024.
Nel mese di gennaio, noi abbiamo fatto un lavoro di analisi molto ampio sulle performances di Recce’d, delle GPM, dei Fondi Comuni, dei Fondi Hedge, delle polizze UCITS, dei certificati, e di ogni altro strumento, impiegando vaste risorse, molto tempo, e informazioni su ampia scala (cosiddetto “big data”). Il documento del 26 gennaio conteneva solo l’essenza, del nostro ampio lavoro di analisi fatto in gennaio
Perché abbiamo investito così tanto su questo lavoro?
Perché è questo, oggi, il punto centrale per la gestione dei risparmi. Dei nostri, dei vostri e di quelli di tutti.
Vi abbiamo scritto, poco più in alto, che nel brillante articolo di Jason Zweig trovate molte osservazioni condivisibili, di buon senso, e che aiutano a pensare. Ma di “colore”. Chi gestisce un portafoglio titoli, allora, a COSA deve pensare, se vuole garantire ai propri investimento non solo un risultato positivo, ma pure un quotidiano controllo dei rischi?
Noi di Recce’d possiamo dare ai lettori una risposta, per la semplice ragione che noi di Recce’d facciamo proprio questo, per i nostri Clienti: Recce’d produce rendimenti positivi dei portafogli modello, rendimenti però associati ad uno stretto controllo dei rischi.
E in aggiunta, noi di Recce’d spieghiamo anche (sinteticamente) a tutti i nostri lettori COME si ottengono questi risultati, e lo facciamo proprio qui, attraverso il nostro sito, e gratuitamente. Come minimo vi forniamo, gratuitamente, una serie di utili, pratici, qualificati spunti per ragionare delle vostre prossime mosse.
Quindi, ora passiamo dagli argomenti frivoli come Nvidia, FOMO, e social, a ciò che davvero conta. Per voi e i vostri risultati dagli investimenti.
Pescando sempre dal medesimo quotidiano, il Wall Street Journal, oggi noi vi mettiamo a disposizione una analisi di scenario.
L’articolo dice che Jamie Dimon e Ray Dalio avevano predetto, un anno fa, che il rialzo dei tassi avrebbe causato una “tempesta perfetta”, e poi dice che questa tempesta non è arrivata. Jamie Dimon e Ray Dalio sono due dei nomi di maggiore importanza, per la Finanza internazionale.
Per quale ragione Recce’d vi suggerisce di leggere proprio oggi, 9 marzo 2024, questo articolo del WSJ?
Per quattro ragioni, semplicissime da illustrare:
se davvero siete interessati a capire quanto potete guadagnare, oppure perdere, dai vostri investimenti 2024 e 2025, il tema di questo articolo che segue è quello che conta; mentre tutti gli argomenti trattati dal precedente articolo sono soltanto “colore”, ovvero “gossip”, ovvero “divertimento leggero”, chiamatelo come preferite
se oggi non avete una vostra risposta, alle domande che il prossimo articolo vi presenta, allora …. beh ma come avete fatto le vostre scelte di investimento fino ad oggi? La settimana scorsa, alla Sezione Operatività del nostro quotidiano The Morning Brief, che riserviamo ai Clienti, abbiamo risposto proprio a questa domanda: Perché i rialzi dei tassi non hanno frenato l’economia?
occupandoci anche, a favore dei Clienti e spiegando le prossime mosse sui nostri portafogli, di quello che a metà marzo 2024 è il punto cruciale, ovvero: per noi investitori, questa è una buona, cattiva, oppure pessima notizia? Come si può approfittarne?
e guardando avanti, voi lettori disponete di una stima (anche grossolana) della misura nella quale cambieranno i prezzi dei vostri asset in portafoglio, sulla base delle notizie, delle informazioni e dei dati verranno messi a conoscenza dei mercati nelle prossime settimane? Ve li siete fatti almeno due conti, oppure tenete gli occhi chiusi, come quando siete sull’ottovolante?
Ovviamente noi di Recce’d abbiamo già fatto i conti, le stime e le simulazioni che sono necessarie per gestire bene i propri soldi investiti.
In Recce’d abbiamo chiarissimo lo scenario che ci aspetta (uno scenario che troverete citato anche nell’articolo), ed abbiamo già in modo conseguente sistemato i portafogli modello. In modo tale da rendere massimi i futuri guadagni dei Clienti.
Grazie a questo approccio (sistematico, metodico, scientifico) Recce’d ha dimostrato, in varie occasioni, di essere capace di fornire all’investitore un soldi ancoraggio quando il mare è in tempesta.
Se pensate che la cosa possa risultarvi utile, contattateci attraverso i soliti canali. Oppure, aspettate … di vedere come vanno a finire le cose.
A metà del 2022, l’amministratore delegato di JPMorgan Jamie Dimon ha avvertito che un “uragano” stava per colpire l’economia statunitense.
Potrebbe trattarsi di “una tempesta minore o di una super tempesta Sandy”, ha detto Dimon in una conferenza finanziaria a New York. "Faresti meglio a prepararti."
L’anno scorso, il fondatore di Bridgewater Associates, Ray Dalio, aveva previsto una “crisi del debito” dopo aver anticipato una “tempesta perfetta” di sofferenza economica.
Investitori ed economisti di alto profilo, tra cui Jeffrey Gundlach di DoubleLine e David Rosenberg di Rosenberg Research, erano altrettanto timorosi, con Gundlach lo scorso marzo che affermava che una recessione sarebbe arrivata “tra pochi mesi”. All’inizio dello scorso anno, gli economisti prevedevano una probabilità del 61% di recessione nel 2023.
Gli esperti erano lontani. Hanno sottovalutato l’impatto degli stimoli governativi e la resilienza dei consumatori e delle imprese. Ed erano troppo scettici sulla capacità della Federal Reserve di abbassare l’inflazione senza innescare una recessione. L’economia continua a crescere a un ritmo costante. L’inflazione si sta avvicinando all’obiettivo della Fed del 2%, la disoccupazione rimane vicina al minimo di mezzo secolo e il mercato azionario è vicino ai massimi storici.
“Ero ribassista sull’economia”, ha detto Dalio in un’intervista. "Ho sbagliato."
Dimon ha detto, sempre in un’intervista: “Avrei pensato che parte dello stimolo fiscale sarebbe ormai svanito”.
A quel tempo, le previsioni pessimistiche avevano molto senso. Tra marzo 2022 e la scorsa estate, la Fed ha aumentato i tassi di interesse 11 volte, portandoli al livello massimo degli ultimi 23 anni.
In passato, l’impennata dei tassi ha preceduto le recessioni. Sono emersi anche altri segnali rivelatori di recessione. La curva dei rendimenti si è invertita e rimane tale, il che significa che i rendimenti sui titoli del Tesoro USA a breve termine sono più alti di quelli sui titoli a lungo termine. Il ritmo di crescita del PIL è diminuito e l’inflazione è aumentata vertiginosamente. Anche il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che il percorso per ridurre l’inflazione senza spingere l’economia americana verso la recessione è un percorso stretto: l’auspicato “atterraggio morbido”.
Allora, cos'è successo? Molte persone sono rimaste relativamente indenni dai tassi più alti, ad esempio coloro che hanno bloccato mutui a basso tasso prima dell’aumento dei tassi della Fed o sono proprietari a titolo definitivo della propria casa.
È anche vero che i politici statunitensi sono stati molto più rapidi ad agire rispetto ai decenni passati per aiutare l’economia. Numerosi cicli di pagamenti di aiuti legati alla pandemia e altri programmi di spesa hanno lasciato molti consumatori e aziende con denaro extra, il che ha alimentato la spesa continuata. La spesa dei consumatori rappresenta circa il 70% dell’economia statunitense.
“Ho sbagliato perché, normalmente, quando si alzano i tassi di interesse si riduce la domanda del settore privato e i prezzi degli asset e si rallenta il processo, ma ciò non è accaduto”, ha detto Dalio. “C’è stato un trasferimento di ricchezza storico: i bilanci del settore privato sono migliorati molto e il bilancio del governo è peggiorato molto”.
Un portavoce di Dimon ha detto che il capo di JPMorgan offre una serie di possibilità e le valuta, ma non fa previsioni.
Allo stesso tempo, un mercato azionario resiliente e obbligazioni con rendimenti più elevati hanno prodotto un “effetto ricchezza” positivo che ha incoraggiato i consumatori a spendere anziché a risparmiare.
È anche vero che i tassi di interesse non sono così alti, storicamente parlando: si sentono così perché gli Stati Uniti hanno attraversato un lungo periodo di tassi superbassi.
Ed Yardeni, un economista che negli ultimi due anni si è dimostrato il più ottimista degli altri, attribuisce alcuni degli errori delle star citate sopra all’eccessiva paura di tassi più alti.
“L’economia può funzionare bene anche dove ci sono i tassi di interesse elevati”, ha detto.
Col senno di poi, alcuni indicatori, come la curva dei rendimenti invertita, hanno anticipato con precisione problemi gravi, come la crisi bancaria regionale dello scorso anno. Ma la Fed ha fatto un buon lavoro spegnendo gli incendi nel settore bancario, e i problemi non si sono diffusi ad altri settori.
La probabilità di un atterraggio morbido sembrerebbe essere migliorata, con la Fed che ha segnalato la volontà di tagliare i tassi quest’anno. Gli economisti hanno recentemente fissato la probabilità di recessione entro il prossimo anno al 39%, in calo rispetto al 61% di un anno fa. I pagamenti di soccorso legati alla pandemia hanno lasciato molti consumatori e aziende con denaro extra, sostenendo un'economia guidata dalla spesa dei consumatori.
Ma alcuni di coloro che avevano previsto tempi difficili affermano che le difficoltà sono ancora in arrivo. Gundlach ha recentemente previsto una recessione quest’anno e un calo a 3200 per l’S&P 500, che ha chiuso venerdì a circa 5100. Gundlach non ha risposto alle richieste di commento.
Da parte della Federal Reserve, sono arrivate le parole di Rosenberg, che ha affermato che il reddito interno lordo, adeguato all’inflazione, è rimasto piatto nell’ultimo anno, il mercato del lavoro è più debole di quanto sembri e il reddito personale non è costante.
Rosenberg ha affermato che il reddito interno lordo, adeguato all’inflazione, è rimasto piatto nell’ultimo anno, il mercato del lavoro è più debole di quanto sembri e il reddito personale non tiene il passo con la spesa. In un’intervista, ha affermato che i problemi dell’economia saranno chiari entro la fine dell’anno.
Dalio afferma che le domande chiave sono se la produttività continuerà a migliorare, man mano che le aziende abbracciano l’intelligenza artificiale, e se tutto il debito accumulato dal governo – e i conseguenti pagamenti del debito che dovranno essere effettuati – tornerà a perseguitare l’economia. Secondo le ultime stime del Congressional Budget Office, il governo degli Stati Uniti dovrebbe pagare ulteriori 1.100 miliardi di dollari di interessi nel prossimo decennio.
Per quanto riguarda Dimon, afferma di essere preoccupato per i gravi problemi che affliggono l’economia, tra cui l’inflazione che rimane troppo elevata, gli sconvolgimenti geopolitici e l’aumento della spesa pubblica e del debito. Secondo lui la cosiddetta stagflazione, o crescita lenta accompagnata da un’inflazione malsana, è motivo di preoccupazione.
“Non conterei ancora le mie uova”, ha detto Dimon.
Scrivi a Gregory Zuckerman a Gregory.Zuckerman@wsj.com