Guadagnare: fare i soldi come Barbie (parte prima)
L’estate del 2023, per ciò che riguarda la cultura cosiddetta pop, è sicuramente segnata dal successo del film Barbie, i cui incassi hanno battuto ogni record.
I produttori del film Barbie hanno guadagnato …
un Barbilione!
Noi investitori, e soprattutto noi gestori professionali di portafoglio, siamo chiamata anche noi a guadagnare e fare guadagnare.
Che cosa possiamo imparare dall’esperienza (e dai guadagni favolosi) di Barbie?
Se avete un amico nel mondo del cinema, se conoscete un produttore, oppure semplicemente se avete letto qualche intervista, sapete già he ogni film di successo serve, soprattutto, per colmare le perdite lasciate da altri 99 film di in-successo.
Ci sono, nel mondo della gestione di portafoglio, alcuni aspetti in comune con la vita del produttore cinematografico.
Ad esempio: la maggior parte degli investitori professionali esalta, nel dialogo con i propri clienti, le mosse “azzeccate, mentre nasconde le mosse “meno riuscite”.
Ovviamente, ogni dubbio, incertezza ed equivoco viene poi risolto, quando si guarda alla performance complessiva del portafoglio titoli (a uno, tre, cinque anni) e la si confronta con i risultati di altre gestioni (quelle vere, però, che hanno un nome ed un cognome: non quelle inventate sui social, sui Web, e sui siti di trading-on-line con le loro community).
Ed è esattamente questo, che noi di Recce’d facciamo, con periodicità almeno mensile, per i nostri Clienti attraverso la Lettera al Cliente.
In modo irregolare, quando ne abbiamo il tempo e la voglia, lo facciamo anche attraverso il sito: ad esempio, la settimana scorsa, alla pagina TWIT - TWOO abbiamo pubblicato una selezione di dati ESTREMAMENTE significativa a questo proposito.
Fatta questa premessa, doverosa, torniamo però al “caso Barbie”, ai guadagni di “Barbilioni”, ed alle altre favole che vanno di moda in questo 2023.
Vi chiediamo di fare prima di tutto con noi un passo indietro: ritorniamo indietro insieme, e di venticinque anni.
Alcuni di voi ricorderanno, certamente, il motivetto di grande successo internazionale che si chiamava “Barbie Girl”. Il gruppo musicale che portò al successo questo brano aveva origini scandinave.
Se non ricordate questo brano di successo, non preoccupatevi: questi successi musicali estivi sembrano per alcune settimane imperdibili, il massimo, impossibili da dimenticare.
Ma poi succede che, dopo pochi mesi, quella moda passa, arriva un altro motivo canticchiabile, e quasi tutti dimenticano il precedente grande successo.
Qualche cosa di molto simile lo vediamo accadere (e con sempre maggiore frequenza) anche sui mercati finanziari.
Tra le decine di esempi che si potrebbero fare, oggi Recce’d per voi ha scelto un esempio di altissimo livello: niente di meno che un Premio Nobel, che scrive niente di meno che per il maggiore quotidiano al Mondo.
Questo Premio Nobel (insieme con tantissimi altri “autorevoli” analisti e commentatori, va precisato) scriveva meno di due anni fa quello che leggete nell’immagine che segue.
Non è difficile giustificare tanta miopia: fa parte dell’animo umano. E’ il non voler vedere.
Nell’animo umano, c’è una naturale tendenza a volere vedere soltanto le cose che non provocano stress: fino a che risulta evitabile, ci si rifiuta di vedere fatti e notizie problematiche.
Un secondo esempio recentissimo, di venerdì 11 agosto 2023, viene commentato nell’immagine che segue: il sondaggio dell’Università del Michigan ci dice che la massa, il pubblico, negli Stati Uniti vede tra 12 mesi l’inflazione al 2,9%.
E non ci stupisce, dato il quotidiano bombardamento di tutti i media (“l’inflazione sta calando”).
Per fare le scelte di investimento, per il presente e per il futuro, ciò che è davvero utile è ritornare a vedere questa previsione nel settembre 2021, quando Paul Krugman pubblicò quell’articolo citato sopra.
E vi invitiamo a farlo da soli (non è difficile).
Noi di Recce’d invece vi aiutiamo pubblicando un puntuale e dettagliato commento, e proprio nell’immagine che segue, al dato dello scorso venerdì 11 agosto appena citato.
Il giorno prima, ovvero il 10 agosto 2023, era stato pubblicato il dato aggiornato per l’inflazione negli Stati Uniti: nella versione “core” è rimasta al 5% circa.
Per l’Italia, il dato sta invece al 6,4%. Ce lo hanno detto sempre giovedì 10 agosto.
Ma Barbie? Barbie non vuole sapere, e non legge neppure i numeri.
Per fortuna, però, non tutti ragionano come Barbie, sui mercati finanziari.
Ad esempio, andiamo a vedere negli Stati Uniti, che cosa hanno fatto la settimana scorsa i rendimenti delle obbligazioni, con il grafico che segue.
Sempre per verificare il fatto che non tutti sono Barbie, chiediamoci che cosa si ricava leggendo i dati per le aspettative di inflazione che vengono espressi dai prezzi delle obbligazioni (anziché da chi risponde ad un sondaggio).
E adesso chiediamoci di nuovo: che cosa ne pensa Barbie, di tutti questi numeri'?
Semplice: non ne pensa NULLA.
Barbie ha letto, sul giornale, solo il titolo dell’articolo, che ovviamente diceva “l’inflazione sta calando”.
“Bene” si è detta Barbie: “Lo dicevo io, che le cose vanno bene!”
Inutile perdere tempo ed approfondire più di tanto: a cosa servono poi, tutte queste analisi, e tutti questi dettaglio, quanto tutti in giro ci dicono che “tutto va bene”?
E i numeri della tabella qui sotto?
Barbie, lei, non sa neppure di che cosa si tratta: e non lo vuole sapere, non lo vuole vedere, non lo vuole neppure sentire nominare.
Chissà che cosa sono, dice Barbie curiosa …
… ma poi, perché preoccuparsi?
Perché la mia vita, il mio Mondo, non può essere il Mondo di Barbie e la vita di Barbie?
Tutta rosa, tutta sorrisi e tutta zucchero?
Veniamo adesso a quello che a noi interessa.
Si può guadagnare, con il metodo Barbie? Possiamo utilizzare questo metodo, nella gestione del nostro risparmio, del nostro patrimonio, dei nostri portafogli titoli?
Al cinema, il metodo funziona, questo è sicuro! Il pubblico, la massa, va al cinema per sognare. Almeno per due ore! Tutti quelli del pubblico lo sanno, che poi il film finisce, ma ogni tanto ci è necessario, di sognare ad occhi aperti, pensare ad altro, uscire dalla realtà.
E per sognare, serve un racconto, una favola: e c’è appunto la favola di Barbie, oppure ci sono anche le favole che ci raccontano la storia dei gladiatori di Roma.
Ma questo, ovviamente, ha nulla a che vedere con l’investimento.
Come spettatori, noi assistiamo alle vicende di Barbie e a quelle dei gladiatori esattamente con il medesimo spirito.
Perché si tratta della medesima materia, della medesima sostanza, di cose che hanno la medesima natura, la medesima trama, e la medesima finalità, ovvero offrire al pubblico, alla massa (ovviamente: alla parte meno disincantata, più credulona) una storia, per quanto irrealistica, ma che aiuti a combattere la noia e la disperazione del quotidiano.
A questo punto, è d’obbligo una avvertenza ai nostri lettori.
Sui mercati finanziari, a differenza che al cinema, a volte la realtà fa irruzione (con tutta la sua brutalità e la sua ruvidezza) anche durante la proiezione del film.
Li chiamano “shock dei mercati”.
Nel 2023, o meglio per i primi mesi del 2023, il pubblico di massa ha decisamente fatto la sua scelta: e la scelta stata è quella di credere, ciecamente e disperatamente, alla favola viene proiettata su tutti gli schermi.
E poi, di provare a vivere la vita di Barbie, come se tutti fossimo nel Mondo di Barbie.
Ce lo dicono (tra i mille segnali che tutti vediamo ogni giorno) i dati del grafico qui sotto. Che, a proposito di quello di cui parloamo, non lasciano dubbi. I numeri parlano: non nel Mondo di Barbie, ma in questo nostro Mondo.
Recce’d proseguirà, in una seconda parte di questo Post, al sua analisi della favola di Barbie: come si fa a guadagnare, con il metodo-Barbie? Con il metodo-Barbie, si fa performance? Si incrementa il valore del patrimonio, oppure lo si riduce, perché poi quando si accende la luce in sala, ogni sogno viene spazzato via?
E voi, amici lettori, siete anche voi tra quelli che pensano:
io lo so, e lo so in anticipo, il momento in cui il film di Barbie finisce: si capisce dalla trama, e la trama io, insieme a pochi, la capisco.