L'angolo del divertimento: una barzellettina veloce veloce

 

Del Salone del Risparmio, lo riconosciamo, noi di Recce’d non abbiamo mai capito il senso.

In generale, un Salone è un’occasione per esporre le proprie merci al pubblico, ed in particolare al pubblico dei grossisti che poi si rivolgono al cliente finale. Il Salone, in generale, serve al compratore per fare al meglio le proprie scelte, il proprio interesse.

Ma è chiaro come l’acqua che nel settore del risparmio non esistono prodotti da smerciare: non esistono prodotti con caratteristiche proprie, soltanto contenitori di cartone dentro ai quali, alla fine, ci ritrovate sempre la stessa roba, magari mischiata in un modo un po’ diverso.

Ecco quindi il caso di un Salone, il Salone del Risparmio, che serve solo ai venditori, e per nulla ai compratori, ovvero i risparmiatori, come noi.

I contenitori nel settore del risparmio servono per ingannare e per guadagnare. L’inganno sta nel fatto che si fa credere all’investitore individuale che dentro la scatola di cartone ci sia qualche cosa di diverso da ciò che si ritrova in tutte le altre scatole di cartone.

Il guadagno (e questo va ancora una volta sottolineato) è tutto per il distributore: l’industria del risparmio, nella sua versione attuale (abominevole) riconosce a chi piazza la merce quasi per intero il guadagno che viene dagli addebiti al Cliente.

Il produttore (la Società di gestione del Fondi Comuni) non percepisce più nulla o quasi, e questo dimostra in modo non equivocabile che il produttore in questo caso non produce nulla, solo confezioni, involucri, pacchi e pacchettini, senza metterci dentro nulla che l’investitore non potrebbe trovare da solo senza sforzo, e soprattutto senza costi.

Ad esempio, parlando con Recce’d.

Detto della totale inutilità del Salone del Risparmio, noi di Recce’d abbiamo però colto uno spunto, che potrebbe risultare utile per chi legge il nostro Blog.

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Come leggete qui sopra, il più importante quotidiano nazionale ha colto l’occasione del Salone del Risparmio per pubblicare le Tavole della Legge: ovvero l’elenco dei cinque consigli più utili di ogni tempo per il risparmiatore, che consentono al risparmiatore di mettere a frutto “l’arte di investire e fare fruttare il risparmio”.

Fantastico.

E quindi, leggiamoli e … il gioco è fatto.

Li ripetiamo qui per voi:

  1. Rendimenti troppo alti? Il pericolo è in agguato

  2. Un secondo grave sbaglio: mettere tutto in un unico paniere

  3. Calcolare male i tempi: e se i soldi investiti mi servissero prima del previsto?

  4. Non sapere quanto si è disposti a perdere

  5. Ignorare la possibilità di eventi negativi straordinari: la metafora del cigno nero

Lo sforzo fatto dal Corriere della Sera è apprezzabile, e lo spirito è condivisibile. la semplificazione è necessaria, giornalisticamente parlando, ma Recce’d su numerosi temi che vengono qui accennati ha scritto in modo più esteso e (almeno a nostro giudizio) appropriato.

Beh, che dire? Tutto a posto.

Oppure … oppure si potrebbe osservare che questi “criteri di investimento” non sono molto apprezzati, oggi, dai “piccoli investitori”. Si potrebbe forse notare che (come gli stessi quotidiani, anche in Italia, hanno scritto in varie occasioni) l’attività dei piccoli investitori è andata esattamente nella direzione opposta.

Poi, volendo, ci si potrebbe domandare perché, di fronte ad evidenze clamorose di atteggiamenti sconsiderati e privi di raziocinio non ci sia stata una sola voce capace non diciamo di esprimere una critica, ma quanto meno di farsi delle domande.

Volendo, si poteva chiedersi perché visto e considerato che i piccoli investitori non agiscono nel modo che qui è suggerito, non ci sia stato un solo intervento concreto per orientare gli investitori nella direzione qui indicata.

Perché nessuna delle Autorità competenti ha ritenuto quanto meno di valutare il rischio per l’intero sistema di atteggiamenti opposti a quelli qui indicati.

Si potrebbe persino arrivare a farsi domande scomode, del tipo: se gli investitori si comportando nel modo opposto a quello da noi indicati, non sarà che, forse, magari, vengono spinti a fare in quel modo dalle scelte delle Banche Centrali?

Il Corriere della Sera non ha ritenuto di farlo, in questa sede, oppure al Salone del Risparmio. E tutti, ma proprio tutti, gli altri ci hanno spiegato che ciò che vediamo sembra folle, ma è assolutamente normale e tranquillo e accettabile e non mette in pericolo la nostra futura stabilità finanziaria.

E quindi, tutto a posto.

E ci aspettiamo, da domani, sul Corriere della Sera, di rivedere articoli come quello che trovate qui sotto., datato 23 agosto 2021, giusto pochi giorni prima del Salone del Risparmio.

Naturalmente è un articolo “di servizio”, vi spiegheranno gli amici del Corriere: che non ritengono utile, però, scrivere articoli “di servizio” sulle centinaia di altri temi che i mercati finanziari ogni giorno offrono.

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Mercati oggiValter Buffo