La fine della "fine dell'inflazione" (parte 3)
In un altro Post pubblicato in data odierna, vi abbiamo messo a disposizione il pensiero di John H. Cochrane a proposito dei dati pubblicati negli Stati Uniti 48 ore fa, dati che per ragioni che dovrebbero apparirvi evidenti segnano per tutti gli investitori e per tutti i mercati finanziari un “punto di svolta generazionale”.
La lettura delle riflessioni di Cochrane ha forse incuriosito il lettore del Blog, e a questa curiosità noi rispondiamo segnalando al nostro lettore altri dati di grande importanza che sono stati messi in evidenza proprio da Cochrane.
Abbiamo commentato in un altro Post di oggi la scarsa reazione dei mercati finanziari maggiori ai dati per l’inflazione, che forse ha sorpreso qualcuno (ma non noi): in questo Post vogliamo però precisare che a fronte di una paralisi da paura che si è registrata sui mercati maggiori, in altri comparti si sono visti movimenti significativi. Ad esempio, nei comparti di cui ci racconta qui sopra il grafico.
Ci riferiamo al mercato delle opzioni: dal mercato delle opzioni, e dai prezzi che si registrano sul mercato delle opzioni, è possibile ricavare quello che pensano gli operatori che operano in opzioni del futuro tasso di inflazione.
Il primo dei due grafici qui sopra è molto efficace e vi racconta come sono cambiate le previsioni per l’inflazione: vedete tutta la distribuzione delle varie opinioni, con una previsione “centrale” che tra marzo e giugno è salita dallo 1% circa al 3% circa.
Nel secondo grafico sopra, potete vedere come è cambiata la probabilità che viene attribuita dagli operatori ad una inflazione inferiore allo 1% ed ad una inflaizone superiore al 3%, negli ultimi due anni.
Come già detto in un Post precedente di oggi, per noi investitori e per i mercati finanziari non ha importanza tanto la reazione immediata, quanto il fatto che da oggi tutti saranno costretti a ragionare, ad affrontare i problemi e anche ad investire in un modo diverso dal passato.
Detto delle previsioni e delle aspettative, ora facciamo un passo indietro ed andiamo a vedere, sempre aiutandoci con il lavoro di John Cochrane, che cosa c’è oggi nei dati per l’inflazione.
Oggi non ci dilungheremo su questo tema, che è oggetto di un Longform’d inviato ai Clienti in esclusiva. Ma con l’immagine sotto noi vi regaliamo alcune considerazioni sulle diverse componenti dell’inflazione, ad oggi. Questo ragionamento fatto sui dati del recente passato può esservi molto utile per comprendere se ha senso parlare di “inflazione transitoria”.
Nella parte conclusiva dell’immagine si accenna all’impatto dell’inflazione sul potere di acquisto dei salari: un dato essenziale, per capire sia se l’inflazione è temporanea, sia se l’inflazione avrà un peso, in futuro, anche sulle decisioni di spesa delle famiglie, e da qui sugli utili delle Società quotate.