Due semplici operazioni fatte sul retro di una busta
Nelle ultime settimane, a favore dei nostri Clienti, abbiamo approfondito attraverso The Morning Brief il tema delle stagione delle trimestrali negli Stati Uniti.
Questo perché di fatto l’intero 2019 si è sviluppato, in ogni mercato finanziario del Pianeta, avendo come unico, solo, ingombrante riferimento l’andamento della Borsa di New York.
La prima parte del 2020, per questo motivo, ruoterà ancora intorno a ciò che succede alla Borsa di New York.
Il nostro lavoro su The Morning Brief si è chiuso, venerdì 24 gennaio, con un semplice esercizio, di semplice aritmetica: addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni.
Non serve essere un analista, e non serve una Laurea in Finanza, per leggere i dati del grafico qui sopra, e fare giusto due conticini semplici semplici, per capire che cosa avete in mano se siete investiti sui Fondi Comuni che oggi sono carichi di titoli della Borsa di New York.
Il grafico vi racconta la storia del rapporto P/E tra prezzo della Borsa di New York ed utili delle Società quotate alla Borsa di New York.
Fate anche voi qualche semplice operazione (addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione: non vi serve altro) e vedrete che vi sarà utilissimo, per capire dove andranno a finire i vostri soldi.
Lasciamo quindi ai lettori di fare i propri conti, semplici semplici: noi qui ci limitiamo a sottolineare il fatto che gli atteggiamenti definiti “speculativi” di certe categorie di operatori (pensiamo ad esempio ai Fondi Hedge di venti anni fa) oggi si sono trasferiti all’intera industria dei Fondi Comuni tradizionali.
E lo conferma anche il grafico che segue, che vi racconta la storia del rapporto tra il prezzo della Borsa di New York ed il fatturato delle Società quotate alla Borsa di New York.
Fate i vostri conti.
Noi ripetiamo proprio qui che oggi il grandissimo pubblico dei risparmiatori è stato attirato in una trappola, che significa che è stato attirato a prendere posizioni ultra-speculative, ultra-azzardate, e tutto questo è avvenuto tenendoli all’oscuro dei fatti, grazie ad una campagna di stampa (quotidiani e TV) che ha puntato tutto sul mettere in evidenza la volatilità NEL PASSATO degli indici di Borsa, quando al contrario all’investitore finale interessa unicamente la VOLATILITA’ FUTURA, che sarà poi quella che determinerà le proprie performances, ed i propri risultati.
Pochissimi, oggi, fanno buon uso della loro memoria. Pochissimi, oggi, tra gli investitori, ricordano quanto rapidamente la situazione sui mercati finanziari si ribalta: moltissimi hanno del tutto rimosso persino i fatti di 13 mesi fa. Incredibile, ma è la realtà.
Sarà proprio la realtà, d’altra parte, a rinfrescare la memoria del grande “gregge” degli investitori, e a riportare tutti rapidamente con i piedi sul Pianeta Terra.