Un Campione di Poker non scopre mai il suo bluff

 

Il caldo mese di luglio ha giocato brutti scherzi a molte persone, vicine e lontane da noi.

Reazioni eccessive e poco controllate, scelte affrettate e poco ragionate, sbotti d’ira.

La cosa è più grave nel caso in cui queste reazioni emotive facciano venire a galla qualche cosa che si doveva a tutti i costi tenere nascosto, come il bluff del pokerista.

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Per Trump, quello dell’immagine qui sopra è uno scivolone fatale. Per la prima volta, nell’intera storia della sua Campagna Elettorale e poi della Presidenza, Trump ha scritto (seguite la freccia e leggete la parte sottolineata in giallo) che potrebbe, forse, magari, esserci un rallentamento dell’economia.

Uno scivolone fatale, una svolta epocale: la sola certezza che rimaneva, almeno a parole, era quella della “economia più grande di sempre”.

Ma non basta: sarà per il caldo, sarà per i nervi, oppure sarà perché … i problemi non si risolvono, fatto sta che a Trump è sfuggita anche una seconda affermazione clamorosa.

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Dopo mesi e mesi e mesi di promesse ai piccoli investitori, di una Borsa di New York che sale, sale, sale sempre (come il detersivo che fa il bianco “più bianco”) ora Donald ci dice che “non gli importa della discesa delle azioni”.

Vi immaginate la faccia di quel povero signore nel Nebraska o in Virginia, che attonito ed impaurito si domanda: ma come, “mi aveva detto ogni mattina per anni che le avrebbe fatte salire lui …???”

Mercati oggiValter Buffo