Il Valore: credibilità e coerenza
Nella nostra professione, le idee cambiano in fretta, come potete constatare ogni giorno.
Nella mente degli investitori, si dice e dicono in molti, la memoria è molto corta.
E i fatti lo confermano.
Oggi, le storielle che vengono messe in giro dalla grandissima maggioranza degli operatori del settore del risparmio raccontano che “il peggio è già dietro le spalle, che gli altri tre trimestri del 2019 saranno molto migliori del primo, e che alla peggio le Banche Centrali daranno ancora ossigeno all’economia”.
Frasi senza il minimo supporto nei dati di fatto, frasi spese a piene mani solo per una ragione: perché le rispettive Direzioni impongono all’esercito dei venditori, dei private bankers o personal bankers o consulenti “ridenominati”, come sempre, un solo diktat. Che è “non fateli vendere”, ed è riferito proprio a voi, investitori e lettori del Blog.
In Recce’d, noi ogni giorno dobbiamo confrontarci con queste storielle, e poi riferirne ai nostri Clienti: i quali tutti, nessuno escluso, hanno compreso alla perfezione che questa quotidiana fatica è una parte importante del nostro carico di lavoro (e di ansia e di preoccupazione) e lo apprezzano, come sempre ci hanno dimostrato.
Distinguere il suono dei mercati dal rumore, dal noise, circostante, è faticosissimo, perché ogni giorno se ne inventa una nuova.
Oggi come detto la favola è che “dal secondo trimestre tutto migliorerà e poi le Banche Centrali hanno ben saldo il manico in mano”.
Perché? Boh.
Le Banche Centrali che oggi “garantiscono gli investitori” sono esattamente le stesse che, solo tre mesi fa, non garantivano un bel nulla. Ma si sa, purtroppo la “massa” ha da sempre la memoria corta.
[Quando, intorno a Natale, noi decidemmo di chiudere tutti gli SHORT, moltissimi ci chiesero il perché si quella scelta: “Perché proprio adesso, che le cose si sono messe per il peggio?”. Tutti allora erano negativi: altro che “banche Centrali”]
Le Banche Centrali da cui si attende il miracolo oggi sono le medesime Banche Centrali che, sei mesi fa, parlavano ancora di “crescita robusta”.
Sono quelle Banche Centrali che, solo 12 mesi fa, parlavano di “crescita globale sincronizzata”.
Anzi no, dobbiamo correggere, perché non sono più esattamente le stesse: nel frattempo, c’è stata una (forte) perdita di credibilità, così forte che adesso se ne scrive e se ne parla anche tra gli operatori di mercato. Ve ne offriamo una testimonianza, recentissima, nell’immagine che segue qui sotto. Il mercato non ci crede più.
E si tratta di una perdita che, nei prossimi anni, peserà sulla Federal Reserve ben più di una grossa perdita in denaro.
La nostra, di credibilità, è testimoniata in modo concreto dalle nostre scelte operative, sui portafogli dei Clienti, e poi dalle nostre scelte di comunicazione: unici in Italia tra i gestori di portafoglio, pubblichiamo almeno una parte delle nostre opinioni, delle nostre valutazioni ed anche delle nostre scelte di portafoglio. Che rimangono poi lì, a disposizione, così che ognuno di voi può andare oggi a vedere che cosa abbiamo fatto, sui portafogli modello, all’epoca del bazooka di Draghi, di Brexit oppure della Elezione di Trump.
Si tratta di una lavoro faticosissimo, fatto per i Clienti ogni giorno, o meglio ogni ora, perché solo così si possono garantire sia la qualità, sia i risultati, sia la tranquillità.
Faticoso ma allo stesso tempo premiante: premiante nei risultati, e nel rapporto di fiducia con i nostri Clienti. Perché alla fine la coerenza, intesa NON come rigidità, bensì come chiarezza nelle idee e soprattutto nel metodo, paga, sempre. Ripaga noi, e ripaga i Clienti di Recce’d.
A nostri avviso, la consistenza è il solo, unico valore in questa professione.