Non è normale: ma è facile da capire
Viviamo mesi, ed anni, straordinari: mesi ed anni che verranno ricordati, nella storia dei mercati finanziari, come gli anni degli eccessi.
Ogni mesi, e anche ogni settimana, ne abbiamo la prova: e l’ultima settimana dei mercati finanziari ci ha prodotto una serie di prove concrete.
Siamo nel periodo degli eccessi, delle anomalie, delle situazioni limite. E per molti, anche dell’esaperazione.
Nulla è normale, tutto è iperbolico, tutto viene enfatizzato e portato al limite.
Lo si vede, in modo particolare, alla Borsa di New York, che da un paio di settimane è tornata sui “livelli record di ogni tempo”. Trattandosi della Borsa più grande al Mondo, è un record che trascina anche le altre Borse del Pianeta e che determina quindi un senso di eccitazione diffuso, tra operatori ed investitori.
Non è una situazione normale, come detto. Ma è una situazione molto semplice da spiegare.
E’ facile capire, ad esempio, come una persona che si trova in questo momento sotto una enorme pressione (da parte della stampa, ma pure nei sondaggi di opinione, ed infine per quello che riguarda il processo di impeachment) abbia tutto l’interesse ad enfatizzare quei pochi dati che potrebbero essere un indice del successo della sua politica.
Ci riferiamo qui, ovviamente, al Presidente degli Stati Uniti Trump.
Come leggete qui sopra, e come ormai è abitudine, il Presidente Trump utilizza i mezzi di informazione ed i social allo scopo di mandare messaggi trionfalistici, e presidia ormai con frequenza quotidiana i mezzi di informazione specializzati, come la Tv CNBC oppure la TV di Bloomberg, dove ieri venerdì 1 novembre ha spedito il proprio consigliere Larry Kudlow a spiegare perché il dato per gli occupati USA era un dato “eccezionale”.
Vi facciamo notare tre cose, a questo proposito:
il dato per gli occupati di ieri, venerdì 1 novembre, è risultato, in effetti, migliore delle attese degli economisti: ma non è un dato eccezionale, come potete constatare nel grafico qui sotto, dove la nostra freccia mette in evidenza il dato pubblicato venerdì 1 novembre
come dice il testo dell’immagine più in alto, la presentazione ai mezzi di informazione di questo dato, da parte della Casa Bianca, è costellata di forzature, ed anche di qualche errore
nessun commento è arrivato da Trump per gli altri dati della settimana: niente sul dato per il PIL del terzo trimestre, niente sul dato per il PMI, niente sull’indice ISM; voi che cosa pensate, che fossero meno importanti? Oppure c’è una seconda spiegazione possibile?
Leggete con attenzione i dati del grafico qui sopra, e poi tornate indietro, di soli due mesi, al dato per gli occupati USA di settembre. Non lo ricordate? ve lo facciamo rivedere, qui sotto. Notate bene il titolo, e che rappresenta bene la maggior parte dei commenti di allora. Eppure … erano pure di più a settembre che a novembre.
L’esame di dati concreti, come questi, e delle reazioni di mercati, è una conferma, anch’essa molto concreta, di ciò che dicevamo sopra, ovvero che nulla di ciò che vedete, sentite, leggete in questi mesi è normale. Al tempo stesso però, tutto ciò che vedete è molto facile da spiegare, in quanto si tratta di conseguenze alle azioni anche arrivano da soggetti sotto una fortissima pressione, che sono costretti a cercarsi una via di uscita da situazioni non più sostenibili.
Soggetti che ricorrono anche a frasi, espressioni, ed un certo tono da … venditore di materassi, più adatte ad una vendita in televisione che al commento di ciò che accade sulla Borsa più grande del mondo (immagine sotto): ed anche questo deve essere spiegato (non c’è alternativa) come un segnale di disperazione.
I nostri argomenti non riguardano soltanto Trump, va precisato. Sono molti, moltissimi quelli che tre anni fa scommettevano tutto sulla “crescita globale sincronizzata”, così come sul PIL al 4-5-6%, nello specifico, e sul deficit che si ripagherà da solo.
Si sono tutti sbagliati. Hanno tutti dovuto fare inversione ad U, e di corsa, e con grande paura. Una cosa che invece noi di Recce’d non siamo stati costretti a fare. Al contrario, Recce’d sta oggi esattamente dove stava allora, anche sui dati per gli occupati negli Stati Uniti.
Di fronte a una pubblica smentita così violenta, oggi tutti quei sostenitori della “crescita globale sincronizzata” sono nel panico e disperati, e quindi vanno disperatamente alla ricerca di una via di fuga, di un appiglio.
Tutto questo ci preoccupa, in Recce’d? Ovvio che si, come sempre ci preoccupano eccessi e emotività. La differenza, però, è che noi non siamo disperati, e neppure i nostri Clienti. A differenza dei disperati, noi sappiamo dove stiamo andando.
Perché la nostra ricetta funziona: magari con queste campagne di manipolazione delle informazioni si potranno allontanare nel tempo il momento della resa dei conti, ma si tratta di settimane, e non di anni. Perché con la manipolazione si riesce a muovere il mercato di Borsa, ma non si può mandare la crescita del PIL al 4% annuo. Anche questo, è molto facile da capire.
Recce’d lo ha già scritto nel proprio Blog nelle settimane precedenti: noi condividiamo il giudizio che leggete qui sotto, ovvero che da tutto questo sforzo trapela un senso di DISPERAZIONE che coinvolge sia la Casa Bianca sia La Federal Reserve.
Dal quale noi sappiamo come difenderci e come difendere i portafogli dei Clienti, in un contesto in cui in un secondo tutto si capovolge. E’ sufficiente un Tweet sbagliato, e si passa da On a OFF in un secondo.
E’ altrettanto facile da capire che, sulla base di una insistita campagna di comunicazione, come quella messa in atto dalla Casa Bianca (nell’immagine sopra, potete leggere un elenco che si riferisce alla sola giornata di venerdì 1 novembre), l’industria delle banche di investimento, e dei broker, colga lo spunto e si metta subito all’opera per convincere qualcuno a “comperare azioni”.
Tutto normale, in questo caso: specie perché, proprio come il Presidente Trump, anche questa è un’industria in gravissima difficoltà, sotto la pressione di margini che si riducono e di massicci licenziamenti del personale (che noi vi abbiamo evidenziato) da gestire.
Come farsi sfuggire, quindi, un’occasione di guadagno di breve termine? Pochi, sporchi e subito: questa è la regola di quel mondo delle banche di investimento e dei brokers (e dei promotori finanziari italiani, ovviamente).
Tutte cose facili da capire: dalle quali deriva però una situazione sempre meno normale, sempre più esasperata, stressata, tesa, portata all’eccesso.
In Recce’d, interpretiamo il nostro compito, in una situazione come quella attuale, prima di tutto come punto di riferimento critico, che consente ai nostri Clienti di distinguere tra realtà e fantasia. Ovviamente, devono esserci poi anche i risultati.
Mai come in questo momento, sarà chi ride per ultimo che ride bene.
Perché nulla, ma proprio nulla di nulla, di ciò di cui ci siamo occupati, scrivendo questo Post, è importante per voi, lettori che siete investitori.
Se fate il day-trading, FORSE è importante, ma dovete anche tenere conto di quello che trovate scritto qui sotto nell’immagine. Invece, se siete investitori e vi occupate di investimenti, quelle che avete appena letto qui sopra sono … solo balle senza importanza.
Chiudiamo il Post con un sorriso. Si può anche ridere, di questa che ogni giorni di più assume i contorni di una vera e propria farsa, come si dice nell’immagine che avete visto un po’ più in alto. C’è anche chi si diverte a mettere in circolazione immagini come quella che chiude il Post, accompagnandole con la scritta “Ogni venerdì Trump e Kudlow dicono al mercato: noi vi pomperemo su! Pump it up!”.
E poi, anche lunedì prossimo come ogni lunedì, leggeremo che “Le trattative con la Cina vanno benissimo!”. Attenti, amici lettori, a non farvi trascinare nel ballo da questi due di sotto, perché finirete con il farvi bruciare le dita, e anche qualche cosa di più.