Pubblicità o contenuti?
Gli amici che ci seguono, così come i nostri Clienti, conoscono bene quale è il nostro atteggiamento verso la pubblicità.
Fin dai primissimi giorni, Recce’d ha scelto una impostazione per i propri servizi e per la propria immagine radicalmente diversa da quella dell’industria tradizionale dei “prodotti per il risparmio”.
In modo fermo, crediamo in un veicolo pubblicitario solo: e si chiama CONTENUTI. In modo fermo, crediamo che i servizi per il risparmio siano servizi professionali, e non servizi di massa.
Per questo, non abbiamo mai fatto, né mai faremo, pubblicità tradizionale sui mezzi di informazione: non ci sentirete mai parlare alla radio di “scudo da supereroe” affermando “siamo in grado di proteggervi”. Immagini e slogan come questi sono perfetti per le scatolette di tonno oppure per i detersivi per i pavimenti, ma a nostro giudizio sono del tutto inadatti, ed anzi inefficaci, quando si tratta di avvicinare il risparmiatore a servizi che (almeno, nel caso nostro di Recce’d) sono servizi professionali, e non scatolette di tonno o detersivi per i pavimenti.
Il signore che vedete qui sotto non la pensa come noi: e da alcuni anni si offre come “consulente finanziario” al pubblico in Italia, attraverso una massiccia campagna pubblicitaria che dice così: “Se hai almeno 350 mila euro …”.
Il signore in questione si chiama Ken Fisher ed ha alle spalle una lunga carriera nella consulenza negli Stati Uniti, una carriera che si è sviluppata soprattutto nel segmento degli Investitori Istituzionali, ovvero i Fondi pensione privati che negli Stati Uniti sono molto sviluppati e diffusi.
Non ha fatto, al contrario, un percorso significativo nel segmento della Clientela privata.
In questo Post nel parliamo perché questo signore sta attraversando un momento di crisi profondissima: che non deriva da irregolarità nello svolgimento della sua professione, bensì è causato dall’avere provocato uno scandalo pronunciando frasi molto pesanti ad una conferenza.
Lo specifico di queste frasi a noi qui non interessa: ci interessa invece di mettere all’attenzione di chi ci legge due fatti.
Il primo fatto è la rapidità con la quale negli Stati Uniti la pubblica opinione ti si rivolta contro. Un fatto significativo, visto che oggi sono in tanti, tra i personaggi pubblici di vertice negli USA, ad avere la consuetudine di pronunciare frasi pesanti senza controllarsi.
Il secondo fatto è che, nella nostra professione, la pubblicità vecchio stile è un’arma a doppio taglio. Potrebbe (forse) sembrare rassicurante fare vedere al pubblico la propria faccia, ma al tempo stesso la faccia viene poi immediatamente riconosciuta quando accadono fatti come quelli che hanno interessato Ken Fischer. In Italia, quelli che hanno puntato sulla propria faccia nella pubblicità tradizionale potrebbero incorrere nel medesimo tipo di problema in futuro.
Recce’d, lo ripetiamo, non utilizza questi “trucchetti” da vecchia pubblicità, e punta esclusivamente sui contenuti. “Content advertising”, se vogliamo proprio parlare difficile.