Lezioni di investimento

 

Come molti sapranno, ottobre 2019 è stato proclamato “Mese dell’Educazione Finanziaria”. Recce’d lo ha celebrato inaugurando un Corso di Finanza e Mercati su SoldiOnline.it che si completerà entro la fine del 2019.

Detto della nostra iniziativa, vediamo anche che cosa stanno facendo gli altri, allo scopo di promuovere l’educazione finanziaria.

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L’immagine qui sopra ci serve per sottolineare che … non siamo gli unici ad incorrere in alcuni errori di battitura, o refusi, typos se volete chiamarli all’inglese. Noi facciamo tutto il possibile per intercettarli, ma qualche volta a noi sfuggono. E non soltanto a noi.

Ma questo è soltanto un problema di forma: andiamo invece a vedere la sostanza.

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In più di una occasione, abbiamo portato al lettore evidenza di come la stampa nazionale adotti, quando si tratta di informazione finanziaria, un atteggiamento partigiano. In buona oppure in cattiva fede, non tocca a noi di dirlo.

Ci ha colpito, nell’immagine sopra, il tentativo palese di fare vedere al lettore che esiste anche un altro lato, un lato buono, dei tassi negativi di interesse. Tentativo riuscito? A noi pare di no, come scriviamo anche in un altro Post di oggi.

Vi chiediamo poi di notare la attività “promozionale” a favore del settore immobiliare: e qui parliamo degli affitti a Milano, che avrebbero un “rendimento” del 7%. Detto che, come è ovvio, il “rendimento” di questo investimento deve essere misurato tenendo conto anche del valore del sottostante (l’immobile) che può salire, ma pure scendere, e poi deve tenere conto di leggi, regolamenti, periodi di non utilizzo, e altro, c’è poi da notare che il 7% strillato nel titolo non lo si trova poi nella tabella a fianco.

Un altro refuso?

Forse l’educazione finanziaria potrebbe essere utile anche in alcune redazioni dei quotidiani? Occupiamci allora proprio delle guide che i quotidiani stessi pubblicano. Nell’immagine che segue, quella apparsa qualche giorno fa sul Corriere della Sera.

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Nel testo di apertura, che potete leggere sopra, si parla nuovamente della “grande diffidenza a voler investire”, che già in passato noi abbiamo raccontato, e motivato facendo riferimento alla qualità (scarsa) dei servizi che l’industria del risparmio oggi mette a disposizione dei risparmiatori in Italia.

Ma oggi richiamiamo invece la vostra attenzione sulla scelta degli argomenti, che abbiamo ripreso anche nell’immagine qui sotto.

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Come vedete qui sopra, la scelta degli argomenti è poco lineare, poco ordinata, ma di sicuro non è casuale: si propone al lettore una scelta limitata a tre categorie di operatori (i promotori finanziari, le banche e le assicurazioni) e poi si scelgono tre tra i possibili tremila concetti, e precisamente il rischio/rendimento, la diversificazione e la dinamica dei tassi di interesse, proprio per allinearsi alle pratiche commerciali vigenti oggi nell’industria del risparmio.

La sola curiosità che ci è nata riguarda gli “approdi del risparmio”: a che cosa si riferisce questa definizione? Andiamo a leggere nell’immagine sotto.

Attenzione, amici lettori: conto in banca, titoli di Stato, risparmio postale, obbligazioni corporate NON sono i vostri “approdi del risparmio”: sono soltanto un piccolo sotto-insieme di un mondo dell’investimento che per fortuna è molto più ampio ed offre decine e centinaia di altri “approdi”, molto più interessanti e convenienti per voi.

Guide di questo tipo non fanno un buon servizio al “mese dell’Educazione Finanziaria”-

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Mercati oggiValter Buffo