La retorica della "crescita" (parte 1)
Nella pausa agostana, mancando di temi forti, i quotidiani e i mezzi di comunicazione spesso "forzano" la realtà per trovare temi che catturano l'attenzione del lettore.
Nel 2017, tra questi temi è saltata fuori anche la "crescita": si parla di crescita per gli Stati Uniti, per l'Eurozona, e persino per l'Italia.
I mercati proprio non la pensano a questo modo: è sufficiente guardare qui sotto i grafici dei rendimenti delle obbligazioni USA, che dopo tre rialzi del costo ufficiale del denaro oggi sono SOTTO i livelli di gennaio. Lo stesso dicasi per i rendimenti del Bund tedesco, invariati nel 2017 come potete vedere sotto, nonostante sui quotidiani si legga a destra e a sinistra della "forza della Germania". Una forza su cui, evidentemente, sui mercati NON si scommette.
Se qualcuno a questo punto dicesse che "le Borse però sono ai livelli massimi" noi risponderemmo che è vero, ma SOLO perchè anche le valutazioni sono state tirate ai massimi. Non è un riflesso della crescita dell'economia, bensì solo un effetto dell'eccitazione colletiva, un fatto non nuovo e che ha sempre portato alle stesse conseguenze.