Potrebbe andare avanti così ... per sempre? (parte 3)
Il Cliente finale, l'investitore privato, l'investitore NON professionale, è perfettamente legittimato a seguire la corrente, a lasciarsi andare alle prime impressioni, a subire le tensioni e caderne vittima. Dei suoi soldi, alla fine, ne farà ciò che vuole.
Invece chi viene pagato, il gestore professionale come Recce'd, il professionista in generale, il consulente finanziario della normativa italiana, il private banker, il promotore finanziario (che resta tale, anche se cambia etichetta sul biglietto da visita): tutti questi hanno altri doveri, altri obblighi.
Il dovere principale dovrebbe essere quello di NON andare mai con il gregge: dovrebbe esserlo, ma non lo è. Perché fa paura trovarsi soli controvento. La paura è legittima, per il Cliente finale: mentre il professionista, e proprio perché viene pagato, NON dovrebbe cedere a sentimenti come la "paura di restare fuori dal branco".
Non funziona così, come dicevamo: quando parse la "corsa al rendimento", ai Clienti si dice "chiudi gli occhi e buttati: perché adesso sale tutto". Si spiegano così gli eccessi del 2017, da noi ampiamente documentati, eccessi uguali ma più ampi di quelli di 24 mesi, fa, nel 2015 del "bazooka di Draghi".
E fino a che le Istituzioni che governano il funzionamento dei mercati (sia pubbliche, sia private) non verranno spazzate via dalla prossima Grande Crisi, episodi come questi sono destinati a ripetersi. Semplicemente perché convengono a (quasi) tutti: a tutti gli operatori, ma a NESSUNO tra gli investitori finali.
A quelli tra i nostri amici e Clienti che si domandano se "potrà andare avanti così per sempre", visto che TUTTI dicono che va TUTTO bene, ci è facile rispondere. Con un esempio pratico concreto, un esempio concreto, un esempio recente. Ricordate il gennaio 2008, o più precisamente il 10 gennaio di nove anni fa? Il Capo della Federal Reserve allora era Ben Bernanke: era a capo della Banca Centrale più potente al Mondo, aveva sul tavolo tutti i mille miliardi di dati che anche oggi sono sul tavolo di Yellen, si confrontava con il Board come fa Yellen, ed aveva soprattutto piena informazione del fatto che a New York la Banca Paribas era stata costretta a chiudere, quattro mesi prima, due dei suoi Fondi Money Market. E' nella storia dei mercati finanziari la sua affermazione del gennaio 2018 che qui vi riportiamo:
“The Federal Reserve is not currently forecasting a recession.”
Quando noi leggiamo affermazioni come quella del Governatore Dudley della Fed di New York, fatta la settimana scorsa, teniamo sempre bene a mente quella storica frase. Ecco cosa dice Dudley:
“I’m actually very confident that even though the expansion is relatively long in the tooth, we still have quite a long way to go. This is actually a pretty good place to be.” – William Dudley, June 19, 2017
Siamo certi che un uomo attento ed esperto come Dudley conosce meglio di noi i dati del grafico qui sotto: che sono dati oggettivi e non controvertibili, che non si possono "fabbricare". Siamo altrettanto certi che i Banchieri Centrali sono sempre stati, e restano oggi, uomini politici, che debbono soddisfare esigenze e pressioni di varia natura. Lo era anche, nel 2008, Ben Bernanke quando annunciava al Mondo la sua certezza.
Può essere utile, per chi ci segue, ripercorrere i fatti di quel 2007 grazie ad un articolo di allora del New York Times: in particolare, l'intervento della (ai tempi presentata al Cliente finale come solidissima) Banca USA Bear Sterns, poi spazzata via 12 mesi dopo dalla Grande Crisi. Interventi per salvare due dei suoi Fondi che investivano solo su obbligazioni agganciate ai mutui.
Qualcuno vi ha detto che i rischi oggi sono "molto inferiori" rispetto al 2007? Davvero? Noi in Recce'd monitoriamo migliaia di dati, e da tutti questi dati risulta che, per la verità, i rischi oggi sono molto più ampi. E il grafico qui sotto è una solida conferma: come vedete, oggi negli Stati Uniti il rendimento delle obbligazioni di bassa qualità (high yield) è molto più basso di quanto non fosse negli anno 2004-2007, e quindi i prezzi oggi sono molto più alti, e le quantità (che nel grafico NON vedete) sono anch'esse molto più alte. In sostanza, c'è MOLTO più spazio per un episodio di improvvisa illiquidità come accade nel 2007.