2017 idee (parte 2): i rendimenti attesi

Come abbiamo scritto anche in un Post di ieri mattina, una delle quattro domande fondamentali, per analizzare e capire meglio il vostro attuale portafoglio, è "quale rendimento mi aspetto, da ogni singola posizione?". Anche se avete una GPM, oppure un Fondo Comune, dovete guardarci dentro e capire, farvi quanto meno un'idea di quanto potrebbero rendere i titoli, oppure gli altri strumenti che avete scelto, per decidere se vale la pena di tenerli, oppure se è meglio sostituirli o semplicemente farli fuori.

Noi in Recce'd, a differenza della maggior parte degli operatori nel settore del risparmio, spieghiamo ai nostri Clienti che i "rendimenti attesi" da ogni singola posizione NON sono fissi, fermi, stabili, ma cambiano ogni giorno in funzione dell'evoluzione del quadro economico, politico e sociale circostante. Per questo Recce'd li ricalcola ogni settimana, per decidere poi le posizioni nei portafogli modello.

Questo è un fattore chiave, per i vostri risultati: sulla base di queste stime di rendimento si faranno poi le scelte, e le scelte determineranno poi il vostro rendimento, il vostro risultato.

Per questa ragione, noi vogliamo aiutarvi, almeno ad evitare gli errori più grandi, come quello del grafico che segue.

All'apparenza il grafico racconta una cosa "di grande buon senso" ovvero che se utilizziamo le medie di rendimento dal 1999 ad oggi e proiettiamo questi dati in avanti, il peggio che può succedere ad un investitore (probabilità 80%) è di ritrovarsi con l'indice S&P 500 a 2600 punti, e quindi in rialzo almeno del 15% rispetto ai valori del 2017. Comunque, in ogni caso, un risultato positivo.

Sembra una cosa "di grande buon senso" ed invece non lo è. Vi inganna. Ed è una grande, e pericolosa, sciocchezza: e ora ve lo dimostriamo. Il grafico qui sopra vi racconta che nel 1999 l'indice di Borsa USA valeva circa 1000 punti, e che dopo 12 anni, nel 2011, valeva sempre quei 1000 punti. Vi racconta che è possibile ottenere un rendimento NULLO dall'investimento in Borsa per ben 12 anni, una grossa fetta della vostra vita (su altri mercati, è andata molto peggio ...). Poi, dopo il 2011, si registra un ampio rialzo, sulle cui ragioni fondamentali lasciamo a chi ci legge di valutare.

Sulla base di questo arco di tempo, affermare che la Borsa avrà, comunque, un rendimento positivo da qui al 2031 è, banalmente, una sciocchezza. Il risparmiatore non può permettersi di andare dietro a queste favolette, non può permettersi di spiegazioni così semplici, non può permettersi di scegliere sulla base di criteri così banali. Perché poi finirebbe, con una probabilità superiore all'80%, per perdere i suoi soldi.

Perché poi, alla fine, previsioni come queste vengo sempre smentite, e senza alcuna spiegazione da parte di chi le aveva formulate: l'imbarazzo verso il Cliente al quale sono stati dati suggerimenti sbagliati si risolve poi dicendo che "è stato un anno pieno di sorprese", come ad esempio il 2016 (grafico qui sotto).

In conclusione, noi suggeriamo all'investitore di ragionare dei suoi investimento allo stesso modo in cui ragiona di ogni altra cosa della sua vita, dal lavoro alla salute: e cioè mantenendo alta l'attenzione, sviluppato il senso critico, con un pizzico di diffidenza e scetticismo per le storie troppo zuccherose.

Il rendimento delle Borse, e di ogni altro investimento, NON sarà deciso sulla base delle medie storiche: questa è la sola cosa certa. Le medie storiche hanno perso ogni significato, per le ragioni che Recce'd ha scritto in dettaglio dal 2013 in poi. Guardate il grafico qui sotto, e rendetevi conto che questi oggi sono i problemi che il mercato deve risolvere: che cosa succederà, oggi non lo può prevedere nessuno, ma di certo il risultato non sarà "nella media".

Mercati oggiValter Buffo