Ferragosto: la differenza tra gestire e chiacchierare

Abbiamo scritto più e più volte, in questo Blog e nelle altre nostre sedi per la comunicazione, che oggi gli investitori, tutti gli investitori, in Italia ed all'estero, debbono prima di tutto difendersi dall'eccesso di informazioni. Per questo, nella pagina HOME del nostro sito noi scriviamo del nostro lavoro di selezione delle fondi e di "priority-based aggregation": nessuno al mondo ha il tempo e la capacità di concentrazione per leggere TUTTO, ed anche leggendo molto poi si tratta di ordinare, catalogare e poi utilizzare in modo corretto.

Per questo, non ci sorprende riscontrare ogni gionro, in Rete, una abbondanza di nuovi siti di "informazione" finanziaria che poi informazione non è: molti operatori, grandi e piccoli, del settore, presentano i loro contenuti utilizzando categorie come "azionario", "obbligazionario", "valutario", "economia"e così via.

Con una lunga lista di osservazioni e interventi, si vuole confondere il lettore, facendogli credere che "noi teniamo tutto sotto controllo": peccato che non è vero. Quando il lettore passa ai contenuti, scopre in pochi minuti che il contenuto è ... nulla. Mai una indicazione operativa, mai una performance, mai un dettaglio dei costi che sopporta il prodotto (c'è sempre un prodotto da vendere ...) sottostante, che sia una GPM oppure un Fondo Comune. Mai una parola che spieghi perché, lavorando in quel modo a cui si allude, si siano prodotti certi ben precisi rendimenti. Questo non c'è mai: triverete invece generiche considerazioni che, alla stretta finale, lasciano chi legge nella scomoda posizione di chiedersi "sì, e adesso, che cosa faccio?".

Questo tipo di siti, questa organizzazione della comunicazione, sono tradizionali delle Reti di vendita, e delle Reti di promotori o bankers in particolare: butto lì sul tavolo centinaia di notizie, e poi la scelta importante, quella della composizione del portafoglio, la lascio al Cliente. Così se sbaglia, sarà una sua responsabilità: se le cose invece andranno bene, il merito sarà appunto della Rete. Lo hanno fatto per trent'anni, favoriti da una normativa costruita per privilegiare i venditori sui gestori.

Come dicevamo in altri Post, finalmente la pressione del mercato sta cambiando tutto alla radice: ed è già oggi molto facile,  per il Cliente investitore che cerca informazioni, cogliere la differenza tra chi va avanti a chiacchiere e chi è invece in grado di supportarvi con scelte concrete, con scelte di portafoglio. Diffidate di chi non offre supporti concreti operativi, di chi non commenta e analizza le proprie performances e le proprie scelte, di chi descrive in modo fumoso la composizione dei propri Fondi Comuni oppure delle proprie GPM. In generale, diffidate di chi vi bombarda di parole che non arrivano mai al dunque.

Per essere più specifici: diffidate di chi ha i medesimi toni dei venditori di pentole che si vedono in televisione. Diffidate di chi vi dice "il nostro prodotto è il migliore", ma poi scappa sempre di fronte all'ostacolo, e mai, in alcuna occasione, prende una posizione spiegandovi che "a fronte di questo problema è preferibile agire in questo modo". Recce'd lo fa ogni mattina, ogni giorno, in modo pubblico e senza paura: ha combattuto battaglie importanti, di recente sul bazooka di Draghi nel 2015, e poi su un certo "prudentismo" di maniera da febbraio 2016, e poi ancora su Brexit tra giugno e luglio 2016, Battaglie che sono state molto utili, a chi ci ha seguito, se applicate nel concreto del portafoglio titoli.

Mercati oggiValter Buffo