Vivendi-Telecom-Mediaset-Generali-Mediobanca: storie di ordinaria periferia
Recce'd guarda alla Borsa di Milano in un modo che è stato già chiarito, con dettaglio, in un Post di qualche giorno fa.
Ciò detto, i titoli a sette colonne su Bolloré e Generali ci spingono a scriverne, perché il risparmiatore che leggesse i giornali ne ricaverebbe un'impressione quanto meno parziale e distorta.
Tutto comincia con Cairo. Non la città: l'editore. La sua scalata ad RCS ha avuto successo, e da quella scalata è partito un messaggio molto forte, ovvero che i tradizionali intrecci di interesse che hanno per decenni retto la Grande Finanza in Italia non reggono più. Gli Agnelli sono ormai in Olanda, e gli altri sono tutti troppo deboli. Non riescono neppure più a tenersi il quotidiano di casa.
Bolloré decide quindi di fare un gesto clamoroso: rompere un contratto già firmato. Questo per una sola ragione: affermare che non teme ritorsioni. Non da Berlusconi, bensì dall'Italia come "sistema". Berlusconi oggi, ed è chiaro a tutti, non ha i soldi per reggere una causa di molti anni in queste stesse condizioni: Mediaset Premium la deve vendere subito, oppure deve vendere Mediaset.
Ma Bolloré non ha paura delle ritorsioni del "sistema Italia": non ha paura di finire escluso, messo ai margini per avere rotto un contratto sottoscritto. Ed infatti, a pochi giorni di distanza, chiarisce che quei medesimi soldi li utilizzerà per puntare ancora più in alto.
Generali-Mediobanca è quello che dal Dopoguerra è stato definito "il cuore del sistema": oggi, non è più il cuore perché non esiste più un sistema. L'Italia è debole a causa delle sue stesse scelte, del continuo "prendere tempo", della incapacità dei vari Governi di incidere, della incapacità del mercato di regolare le attività economiche (in Italia il fallimento di una banca è sempre un melodramma alla Giuseppe Verdi, e quindi "tutte le banche vanno sempre salvate", e con loro tutti gli Amministratori).
Bollorè, che guarda le cose dal di fuori, capisce che il sistema è chiuso su sé stesso perché è fragile, e punta decisamente a quello che era il "cuore". Se la partita, da parte dell'Italia, verrà giocata dalle solite facce degli ultimi venti anni, è una partita persa in partenza. La ragione la spiega bene Ennio Doris oggi sul Corriere:
«Se una banca non diventa redditizia, essere cassaforte non servirà. Certo, Generali è il primo investitore italiano con 500 miliardi, fa gola. Ma alla fine bisogna fare utili».
Il mercato, miei cari, il mercato vince sempre alla fine. Il resto, è tutta ... fuffa per quelli che scrivono gli articoli di fondo per i giornali.