L'ansia fa vendere

L'ansia fa vendere i giornali: ve lo confermerà ogni giornalista, anche di primissimo pelo. L'ansia fa anche vendere i titoli azionari, obbligazionari e i Fondi, come può spiegarvi ogni operatore di desk, o salesman, di una banca (grande o piccola) che faccia intermediazione titoli. 

Recce'd scrive da tempi non sospetti, ovvero da PRIMA che si tenesse il Referendum, che Brexit è una grandissima occasione per generare nel pubblico, e tra gli investitori, proprio questi tipo di ansia. Poi però arrivano grafici come questo qui sotto, che commentiamo in basso:

Quelle che vedete sono stime sull'impatto degativo di Brexit sui dati per il Prodotto Interno di Eurozona, stimate da questa Banca (come pure dalla BCE di Draghi) nello 0,5% su un arco di tre anni.  

Sulla base delle differenze fra i rettangoli di colore chiaro ed i rettangoli di colore scuro, io come investitore dovrei muovere il mio portafoglio? Vendere e poi magari poi dopo comperare? Questo è ciò che vi raccontano nelle tante e-mail, incontri, e riunioni che gli uffici marketing si sono affrettati a organizzare sfruttando l'impatto mediatico di Brexit. Ma muoversi sulla base di dati del genere sarebbe una grossa ingenuità.

Come ogni studente di liceo potrebbe spiegare, le differenze tra i rettangolini con i due toni di colore diversi costituiscono, dal punto statistico, precisamente NULLA: un "errore statistico" che è standard in qualsiasi previsione. Un qualsiasi movimento di mercato, dai tassi USA al cambio dello yen, dal petrolio a un default, può spazzare via, cancellare, rendere irrilevanti differenze come quelle rappresentate in questo grafico.

Con il passare dei giorni, siamo sempre più sereni nel dirvi che potremo dimostrarvi, anche a breve termine, che con Brexit vi hanno fatto perdere tempo. E anche soldi, se avete fatto qualche mossa azzardata nel vostro portafoglio a causa di Brexit.