Tutti presi in contropiede? (parte 1)
Tra i tanti, Clienti ma pure professionisti del settore, che ancora oggi si affidano alle indicazioni delle grandi banche globali (da Goldman Sachs ad UBS, da JP Morgan a Credit Suisse, da BNP Paribas a Barclays, e tutte le altre), nonostante le notizie riportare ogni giorno dalla stampa quotidiana, e nonostante quello che tutti hanno visto nel triennio 2007-2009, ci sono sicuramente alcuni soggetti in buona fede, che credono davvero che queste Istituzioni, soltanto per il fatto di essere grandi, "ne sappiano qualche cosa di più".
Ci sono così tante evidenze che dicono il contrario, che la loro buona fede è difficile da credere: possibile che non abbiano ancora capito come si generano le commissioni nel mercato del risparmio, da venti anni a questa parte? Possibile che non si accorgano che questo "dominio globale" è un fenomeno che ha solo 20 anni di storia, che ha avuto un inizio, e che presto avrà anche una fine?
Noi in Recce'd pensiamo che alcuni di questi siano in buona fede, ma che a tanti faccia comodo liberarsi della responsabilità affidandosi ad un "marchio conosciuto".
A giorni, comunque, avremo un nuovo ed importante test della "infallibilità" di questi Grandi Nomi della finanza internazionale: tra pochi giorni (curiosamente, proprio il primo giorno di aprile) gli Stati Uniti pubblicheranno il loro dato per la disoccupazione, che ha le implicazioni che tutti sanno per le aspettative sui tassi ufficiali. Si tratta di un dato che ha un impatto ampio come quello di nessun altro, sui mercati finanziari.
Noi non abbiamo una nostra previsione: ci affidiamo al mercato che stima 200 mila nuovi posti di lavoro. Ma ci pare importante segnalare che, se il dato fosse appena superiore alle aspettative, andrebbe a sommarsi ad una serie di dati usciti tra febbraio e marzo che hanno sorpreso in positivo. Non solo negli USA: anche in Eurozona.
Si tratta di un cambiamento: non di uno stravolgimento di scenario, ma di un sensibile cambiamento rispetto a quando, in gennaio tra gli operatori di mercato si discuteva di recessione. Oggi, non lo fa più nessuno. Il contrasto è molto evidente con le previsioni e le cosiddette "ricerche" delle banche globali, che dopo il crollo di gennaio sono diventate tutte (tutte!) prudenti e anche negative. Ed è forte il contrasto anche con le lettere e i documenti prodotti dalle Case di Fondi (da Blackrock a Schroeders a Carmignac) che oggi dicono di "alleggerire": un anno fa, tutti uniti nel consigliare di aumentare l'equity, tutti uniti nel promettere crescita economica e guadagni da favola, tutti uniti nel sostenere il QE. Dov'è quella crescita economica? Dove sono i guadagni? Su quali basi furono fatte quelle promesse, e con quali scopi?
Ai fans delle banche globali il nostro suggerimento è di riflettere su questi "movimenti in gregge" (herd behaviour ), sulle ragioni economiche (commissioni) per le quali Case di Fondi e Banche Globali si muovono tutte insieme nella medesima direzione, che poi spesso per il Cliente è la direzione sbagliata. Proprio questi "movimenti in gregge" delle Grandi Istituzioni finanziarie furono alla base della Grande Crisi del 2007-2009, come tutti ricordano benissimo.
I fatti della prossima settimana potrebbero forse confermare quanto abbiamo scritto in un Post di pochi giorni fa: sono sicuramente di successo, ma sono condannati a rimanere perdenti.