Bear? Bull? Oppure una strategia vincente
Oggi, 18 marzo, registriamo che l'indice S&P 500 è ai massimi per il 2016 ed il petrolio sul Nymex tratta a 40$, mentre l'euro contro USD scambia a 1,1250 dopo avere toccato 1,1300. Un quadro decisamente "bullish" proprio adesso che tutte le banche globali, e le Reti di venditori e di private banking, hanno cominciato a stampare pagine e pagine sul rischio di un "bear market".
Solo emotività? In quel caso aveva ragione chi, a fine gennaio, diceva: "non è successo nulla, state fermi ed aspettate".
Invece, aveva torto allora, e si sbaglia anche oggi. Questo, è un altro mercato, un mercato diverso: un mercato estremamente sensibile, che ha (correttamente) registrato nei prezzi nell'ultimo mese e mezzo alcuni dati macroeconomici (soprattutto dagli Stati Uniti: ne abbiamo scritto in dettaglio perr gli utenti che sono registrati alla nostra App per iPad), il recupero delle materie prime, il cambiamento nelle prospettive per la politica monetaria nel breve termine, ed altri fattori.
Correttamente: perché è sempre il valore fondamentale dei titoli a determinarne la direzione, anche nel breve termine. Quelli che sostengono che non è così, lo fanno solo perché non sono in grado di leggere questi dati, di interpretarli. E il mondo, in questo settore come in ogni altro settore dell'economia, cambia, si modifica e si evolve ogni giorno.
Perché, allora, hanno torto quelli che a gennaio sostenevano che "non è successo nulla"? Perché un gestore di portafoglio, in questo mercato, non si può concedere quella pigrizia, quella staticità, quella passività: il rischio è portare i portafogli alla rovina. In questo mercato, dopo il Duemila, è necessario da un lato cavalcare questo rialzo (e noi lo stiamo facendo) e dall'altro lato tenere a mente che quando arriva una fase di "liquidazione" come quella vista in gennaio, arriva senza preavviso, arriva con violenza, e potrebbe durare un mese (come a gennaio) oppure tre mesi oppure anche sei. Perché le fondamenta di questi mercati sono di cartapesta.
Per questa ragione, vincerà solo chi è in grado di fare risk management attivo: i nostri portafogli vi permettono proprio di fare questo, ovvero ottenere risultati positivi ma esercitare una quotidiana gestione dei vostri rischi.