Giappone: da lì arriverà la prossima crisi (parte 6)

La serie di Post con questo titolo fu avviata, in questo Blog, in data 26 luglio 2015. In precedenza il 28 maggio 2015, Recce'd pubblicava un Post dal titolo "Il Giappone potrebbe saltare?". Vi segnaliamo questi Post perché contengono alcuni elementi utili per capire perché, oggi 11 febbraio, lo yen tratta a 111 contro USD dopo sole otto sedute dal taglio dei tassi ufficiali da parte della Bank of Japan, che li ha appena fatti scendere sotto zero, una mossa che secondo le maggiori banche globali era una "svolta" dai poteri "magici". Potete recuperare la serie di Post molto facilmente, utilizzando un motore di ricerca come Google o altri.

Un consulente indipendente, ammesso che disponga delle competenze, vi può aiutare proprio in questo: vi può aiutare a capire le situazioni in cui un certo ottimismo, un certo entusiasmo, sono indotti dalla volontà di certe grandi banche di compiacere le Autorità, per poi ricevere in cambio mandati (ovvero: soldi) per privatizzare, per collocare azioni, per collocare obbligazioni, o magari per fare da consulenti al Fondo Pensione Nazionale.

Il caso del Giappone ha dell'incredibile: ancora 30 giorni fa, siamo stati costretti a leggere che la Borsa di Tokyo, che allora era a 20 mila punti (indice Nikkei, oggi a 15000 punti) era "una delle migliori opportunità per investire", nonostante una crescita economica sotto zero ed una inflazione negativa. Erano tutti ciechi o stupidi? Assolutamente no: quelle grandi banche davano una mano ad Abe e Kuroda, per poi ottenere in cambio altri incarichi. Lo stesso succedeva, fino a poco fa, in Eurozona con Draghi.

E le nostre Reti? Tutte dietro allineate, ovvio: tutte a vendere i Fondi delle banche globali, presentati come "il meglio del meglio". Bell'affare davvero.

Ecco spiegato a che cosa vi serve avere un consulente indipendente: ammesso che il consulente abbia le competenze professionali necessarie, e non si limiti a riciclare i medesimi messaggi delle Reti.

Mercati oggiValter Buffo