Svelato un mistero: avevano ragione i "falchi dalla Germania"
Recce'd segue la stampa nazionale con attenzione: non tanto per trovarci le notizie (le abbiamo in genere con anticipo: chi legge più le notizie per la prima volta su un quotidiano?) bensì per analizzare con attenzione come vengono riproposte, in che modo vengono rielaborate, come si vuole presentare passato, presente e futuro ai lettori.
Oggi 10 dicembre ci sembra utile segnalarvi due forti sorprese arrivate dal maggiore quotidiano nazionale, a firma del'ex-direttore Ferruccio de Bortoli. Vediamo che cosa ha scritto, in un articolo che ci ha colpito moltissimo, e che prende spunto dalla riunione BCE di due giorni fa:
A Draghi è riuscita una difficile quadratura del cerchio. Dimostrare, innanzitutto, che il Quantitative Easing (Qe) funziona. Per la prima volta, tutti gli indici economici che Francoforte segue con particolare attenzione sono in miglioramento, nonostante la crescita (all’1,7 per cento nel 2016) sia ancora insufficiente. Anche l’inflazione, finalmente, risale. Quella attesa su un orizzonte di cinque anni era all’1,27 per cento subito dopo la Brexit in giugno. È oggi a 1,70.
Questo è la parte meno significativa e meno interessante: la retorica del "Draghi vincitore" la conosciamo da molti anni, ed è stata pagata proprio da noi investitori, visto che per i mercati finanziari Draghi non è un vincitore ma un perdente. Lasciamo poi da parte le affermazioni su crescita ed inflazione ("merito del QE") tanto superficiali da svelarsi subito per ciò che sono, ovvero una sorta di "propaganda bellica" come quelle della seconda Guerra Mondiale.
Passiamo dunque ai punti di maggiore interesse che sono due: partiamo dal primo, nel brano che segue.
La politica espansiva della Bce ha offerto all’Italia uno scudo formidabile. Ci ha consentito di abbattere (immeritatamente) la spesa per gli interessi sul debito. Un aiuto corposo. Dimenticato in fretta. Abbiamo scambiato una condizione eccezionale per la normalità acquisita. La spending review è stata messa in soffitta. La flessibilità ottenuta da Bruxelles si è tradotta più in nuove spese che in investimenti. È stata trascurata la regola del debito nell’illusione che il sostegno ai consumi stimolasse di più la crescita. Il corto circuito tra titoli del debito pubblico in portafoglio e crediti in sofferenza è un elemento d’indubbia fragilità del sistema bancario.
E poi subito il secondo:
Lo scudo di Draghi era ed è diretto a stimolare le riforme. In parte fatte, va riconosciuto, dal governo Renzi. Con una buona dose di coraggio annacquata da un certo pressapochismo legislativo. Alcuni provvedimenti utili, Jobs act compreso, hanno ancora bisogno di essere attuati e perfezionati. Altre riforme necessarie o non sono state fatte (concorrenza) o sono state realizzate solo in parte (pubblica amministrazione). L’ombrello della Bce doveva consentire interventi radicali in molti settori.
Ecco di seguito i motivi di grande interesse che noi di Recce'd troviamo in questo articolo:
- nel primo dei due passaggi, l'articolista ed ex-Direttore scrive cose molto precise, e puntuali, sull'operato del Governo che si è appena dimesso; ci chiediamo però: nel rispetto del lettori del Corriere della Sera, non sarebbe stato non solo opportuno, ma pure necessario portare all'attenzione del pubblico già mesi fa questo stato di cose? Ci sembra grave che il Corriere della Sera (potremmo citare anche altri quotidiani) abbia fino a una settimana tenuto una linea del "non va poi così male", per diventare poi così critico oggi, che una grave crisi politica condiziona il Paese; Recce'd condivide le osservazioni avanzate da De Bortoli: noi, però, le abbiamo scritte un anno fa (quando erano utili), ai Clienti ed anche in questo Blog, in pubblico, come tutti possono facilmente verificare
- ma è soprattutto il secondo dei due passaggi che ci sembra interessante, e forte; ci sembra, anche, un autogol clamoroso: l'ortodossia dei commentatori ex-Ministri, ex-sottosegretari, e professori di Università ci ha voluto raccontare per anni la storia di un QE perfettamente neutrale, e di un Draghi "cavaliere bianco": oggi invece leggiamo che Draghi ha agito avendo come obbiettivi esattamente quelli che gli vengono imputati dai soliti "falchi tedeschi", obbiettivi che, sia detto con chiarezza, la Banca Centrale non può avere e non deve avere. La Banca Centrale, quando agisce in quel modo, compiacendo i politici per "stimolare le riforme" (frase, va detto, del tutto priva di un concreto significato) espone l'intero sistema economico e finanziario, e cioè tutti noi, ad un enorme rischio di instabilità, agendo sulla base di un potere che non ha, né dovrebbe avere.
Vogliamo parlare in modo brutale? Noi di Recce'd vi scriviamo da tre anni che Draghi ha ... fatto "un bel casino", e adesso lo trovate scritto anche sul Corriere della Sera.
Non stupitevi quindi se andremo incontro a periodi di forte instabilità: come leggete qui sopra, sono state fatte mosse mal calcolate, di cui nessuno, ad oggi, può misurare gli effetti nel futuro. Siamo come nel film di successo Revenant, alle prese con un terreno inesplorato, che è la terra del'Orso.