Attenti: le fasi di ribasso prolungate cominciano così!

A leggere le ricerche delle banche globali, così come se si ascoltano le parole degli operatori delle Reti (i Private Bankers ed i promotori) si ha spesso la sensazione che una fase di ribasso dei mercati finanziari debba essere anticipata da una spia rossa che si mette in azione, da un suono di sirena come quello dell'ambulanza, dallo scattare di un allarme anti aereo.

Naturalmente, le cose non funzionano così: le fasi di ribasso, piccole e grandi, iniziano senza alcun preavviso, e senza alcun fatto specifico. Fu così sia nel 2000 (nessun quotidiano aveva scritto "E' scoppiata la bolla dot-com", lo scrissero solo dopo) e fu così nel 2007: quando poi arrivò il fallimento di Lehman, eravamo già a metà della Grande Crisi. Le crisi finanziarie iniziano sempre sottovoce: semplicemente, nessuno compra più, e quindi bastano pochi venditori per fare scendere i prezzi. Ma quando i prezzi scendono, poi nessuno tra gli uomini delle Reti o delle banche di investimento si azzarda più a dire di comperare (e meno che mai a comperare in conto proprio). Ed ecco il motivo per il quale, solo ieri, vi abbiamo segnalato le prese di posizione di Citigroup (sulla Borsa USA) e di Merrill Lynch BofA sui bonds USA. Ed oggi, abbiamo altri tre esempi per voi: la banca leader nel Private Banking, la svizzera UBS, oggi ci dice che "la Borsa americana potrebbe entrare in un bear market quest'anno", mentre Deutsche Bank, una delle tre maggiori banche globali per dimensioni e per influenza, adesso è molto cauta, per non dire pessimista, sulla crescita negli Stati Uniti; infine HSBC arriva addirittura a mettere in dubbio quella "crescita di Eurozona" che è il solo argomento rimasto a quelli che si sentono obbligati ad obbligarvi di essere ottimisti. Ecco qui un resocnto di ciò che scrive oggi HSBC

While two days is little to go on and strategists expect European shares to end the year higher, the landscape echoes one predicted a month ago by HSBC Holdings Plc, which cut its equity allocation by almost half in favor of bonds. With the region’s economic recovery looking fragile and the data-dependent European Central Bank running out of policy tools to support it, little is left to protect investors from bigger and more frequent market upheaval, according to HSBC.

Come vi abbiamo già scritto ieri, il punto è che tutti diventano pessimisti allo stesso momento, per la paura di "restare indietro".

Noi sottolineiamo con forza questo punto perché a tutto oggi il settore del risparmio, sia in Italia sia nel resto del Mondo Occidentale, resta ancora dominato dalle Reti di vendita, e le Reti di vendita sono obbligate, dal loro stesso modello di business (dal loro modo di guadagnare soldi) ad essere sempre e comunque ottimiste. Il responsabile/dirigente di un team di venditori (Private Bankers o promotori, è lo stesso) vi spiegherà sempre, parlando dei suoi collaboratori, che "... finché i mercati salgono, loro guadagnano; ma poi quando scendono ...".

Questa storia, in Italia, è partita a metà degli Anni Novanta, venti anni fa: con i celeberrimi BOT people di cui tutti ma proprio tutti i giornali e i TG parlavano. Il ragionamento allora andava più o meno così:

... è assurdo tenere i soldi in banca investito in BOT, visto che la storia ci insegna che in Borsa i soldi hanno un rendimento medio più elevato ...

Da lì è partita la fortunata vicenda (per chi li vende) dei Fondi Comuni e delle Reti di vendita. Vicenda che oggi sta arrivando alla sua fine naturale. 

Perché, vi chiederete, siamo arrivati alla fine?  Perché, semplicemente, non è vero.  E' falso affermare che i rendimenti delle azioni in futuro saranno in linea con le medie del passato. I rendimenti delle azioni, in futuro, saranno determinati da quanto guadagnano le aziende che sono rappresentate da quelle stesse azioni. E se le aziende guadagneranno meno, il prezzo delle azioni in futuro scenderà. per un anno. O tre anni. O cinque, dieci, venti. Niente e nessuno vi può garantire che le azioni in futuro abbiamo un rendimento medio dell'8%. Anzi: niente e nessuno vi può garantire che abbiano un rendimento positivo. Non le azioni, ma lo stesso vale per BOT ed i BTP.

Per questo, vi ripetiamo ancora una volta che non è investendo in azioni che potete aumentare il rendimento dei vostri portafogli. Potete avere rendimenti stabili e continuativi solo se scegliete con attenzione QUANDO investire, QUANTO investire, in QUALI STRUMENTI investire, CON CHI fare le scelte di investimento, e DOVE investire.

Mercati oggiValter Buffo