Si è chiuso il 2015 dei record: si apre il 2016 di ....

La lista dei record che hanno segnato il 2015 appena concluso è interminabile: del tutto a caso, ne selezioniamo alcuni:

  1. gli indici di Borsa USA hanno fatto segnare nuovi record assoluti
  2. il DAX tedesco ha fatto segnare ben 21 nuovi record assoluti
  3. la Borsa USA ha però chiuso in calo per la prima volta dal 2011
  4. ed anche le Borse europee hanno conosciuto la peggiore fine d'anno (dicembre) dal 2008
  5. per lo yuan, la valuta cinese, è stato l'anno peggiore dal 1994
  6. per il petrolio, si è registrato il calo più ampio in 24 mesi della sua intera storia, dagli anni Ottanta in avanti
  7. il rendimento del Bund tedesco decennale ha toccato il minimo assoluto degli ultimi 100 anni
  8. le valute Emergenti hanno subito la caduta più ampia dal 2008

Potremmo continuare, ma non serve. Difficile ricavare, da dati come questi, un quadro omogeneo: meglio dire che è stato un anno caotico, e per la gran parte dei mercati, di sofferenza. La Borsa Italiana fa segnare un rialzo consistente, ma è un dato che può essere compreso solo se si tiene conto del calo subito nel 2014: l'indice ha chiuso l'anno sotto i 21500 punti, lontanissimo dai massimi dell'anno 2015, ed anche da quelli del 2014. Non va da nessuna parte.

Dopo un anno caotico, ha poco senso disegnare scenari per l'anno successivo: e infatti, come abbiamo già segnalato nel Blog, gli "strategisti" delle banche globali si limitano a dire che "non bisogna aspettarsi molto dalle performances di azioni ed obbligazioni", ma poi non spiegano come comportarsi visto che, se si seguono le loro previsioni, non ci sarà rendimento a compensare il rischio di portafoglio.

Noi di Recce'd abbiamo già scritto, più di una volta, sulla strategia da adottare per cavalcare con successo le incertezze del 2016: qui vogliamo però azzardare anche noi una previsione, e scegliere quello che per noi sarà il dato più importante del 2016.

L'anno si apre con aspettative molto moderate per la crescita economica: basta guardare agli USA, per i quali Goldman Sachs oggi ha una previsione del 2,25% per tutto il 2016 (grafico qui sotto), contro un quasi 4% che un anno fa veniva previsto per l'anno 2015. Il resto del mondo sta, se possibile, peggio di così (lo vedete sempre nel grafico sotto) per una India ed una Cina ancora in crescita sostenuta, pesano un Brasile ed una Russia in recessione, il resto se tutto va bene sta tra lo 1% ed il 2%. E se invece non andasse tutto bene? Se, a titolo di esempio, l'errore di previsione fatto da Goldman Sachs nel 2015 si ripetesse nel 2016, ci troveremmo con una crescita vicina a zero. E a quel punto che cosa accadrebbe al dollaro? Cosa farebbe Yellen? E i tassi di interesse? E gli utili societari?

Mercati oggiValter Buffo