Performances di portafoglio: leggere con attenzione (parte 3)

Nei due Post precedenti con questo stesso titolo, dello scorso 27 agosto, ci eravamo soffermati su due delle più diffuse "tecniche di presentazione", le tecniche commerciali con cui si commentano i risultati dei primi nove mesi del 2015. In queste prime settimane di settembre, c'è una rincorsa affannosa degli advisors che si ritrovano nella posizione, molto scomoda, di dover spiegare perché un anno che era stato presentato sono nove mesi fa come redditizio e più che mai tranquillo per gli investitori adesso invece rischia di chiudere in negativo, e (udite udite) sia nel comparto azionario sia in quello obbligazionario. Noi ritorniamo sui temi di quei due Post di agosto, per rafforzare ancora il messaggio: fate bene attenzione a come vi vengono presentati i risultati, perché sono possibili alcune distorsioni. Ve ne evidenziamo qui sotto due delle principali:

  1. fate grande attenzione a come viene usato il dato delle "performance da inizio anno": perché ad inizio anno 2015 le Borse di Eurozona hanno solo recuperato quello che avevano perso nel 2014; e quindi: se il Fondo Comune oppure la GPM ha fatto un +6% nel 2015, ma aveva perso il 5% nel 2014, voi ancora non siete rientrati del vostro investimento iniziale (e sono passati un anno e poi anche nove mesi!)
  2. fate massima attenzione alle posizioni illiquide nei vostri portafogli di Fondi oppure in GPM, che molti gestori hanno accumulato in modo spericolato, per rincorre i mercati, nel primo trimestre 2015: perché adesso dovete occuparvi non soltanto delle perdite, ma pure della eventualità che qualche obbligazione high yield, oppure qualche obbligazione subordinata, o infine qualche ETF un po' azzardato (ad esempio esposto su certi Emergenti, o con una scarsa liquidità di base, oppure con scarsa attenzione da parte della Società che lo gestisce), o qualche titolo di banche ad esempio greche, non faccia più alcun prezzo in momento di stress dei mercati internazionali.

Alternative? Ce ne sono molte, facilmente accessibili. Ad esempio, noi di Recce'd seguendo una strategia come quella del nostro portafoglio RNI abbiamo accumulato un risultato dello 8,65% del 2014 con un circa 10% del 2015 (a metà settembre): la somma fa quasi il 20% lordo negli ultimi 21 mesi. Ed a fronte di questo la volatilità del portafoglio RNI rimane sempre intorno a 6 (misurata come deviazione standard annualizzata) e la liquidità del portafoglio è quella massima possibile. Fate con calma ed attenzione tutti i confronti che vi sembrano necessari, e ci troverete qui a proporvi soluzioni di investimento vincenti anche nel 2016: come vedete ci sono ottime ragioni per investire contro il "consenso".

Mercati oggiValter Buffo