Hype: la parola magica del Marketing
Hype è un termine in lingua inglese: per essere precisi, un verbo, "to hype". Che in italiano possiamo tradurre con "pompare". Prendiamo ad esempio un titolo qualsiasi: http://www.bloomberg.com/news/articles/2015-08-07/egg-price-surge-forces-restaurants-to-hype-burgers-smoothies. Titolo che significa: "L'aumento del prezzo delle uova spinge i ristoranti a "pompare" hamburgers e frappé". Quando una materia prima costa troppo, si spinge un'altra cosa: non perché sia migliore nella qualità, perché si aumentano i margini di guadagno. L'industria del risparmio che abbiamo oggi (e speriamo non per molto tempo) funziona proprio così: vende merci, prodotti, commodities e non servizi al Cliente investitore, "pompando" di volta in volta il tema che è più redditizio. Non per chi investe: più redditizio per chi vende. Il punto è vendere: e non il risultato dell'investimento. Il simbolo di questa situazione oggi è l'Eurozona: tutte le reti spingono sull'Eurozona, "pompano" l'Europa, sulla base di una promessa di crescita economica che, alla metà di agosto del 2015, proprio non ha sostanza, è solo una speranza, wishful thinking. Eppure, almeno a leggere certi documenti che chiamano "ricerca", ne sono tutti sicuri: la ripresa arriverà presto, arriverà comunque. Chiedetevi il perché di un atto di fede così cieco e forsennato. Noi di Recce'd vi offriamo una spiegazione molto semplice: oggi non si può vendere il Giappone (non è credibile), non si possono più vendere gli Stati Uniti (Yellen ha deciso che il party è finito), e di certo non si può vendere la Cina (dove il mercato è schizofrenico). E siccome queste Reti devono vendervi qualcosa, una storia ottimistica ai limiti dello zuccheroso bisogna sempre averla a portata di mano. E così succede che in Germania da tre mesi tutti i dati sono in calo (ordinativi, produzione industriale, e persino l'inflazione), che il 25% dell'intermo mercato obbligazionario in Eurozona paga rendimenti negativi (molto ottimismo da quelle parti proprio non si vede), e che venerdì prossimo 14 agosto uscirà un dato per il GDP di Eurozona che con la ripresa c'entra proprio nulla, ma lo stesso ci diranno che "tutto va alla grande" con un aumento dello 0,3%: e quindi "continuate ad investire" anche se in Borsa si pagano 25 volte gli utili (una autentica follia). Ma da questi "analisti" neppure un dubbio, un approfondimento delle contraddizioni appena evidenziate, niente: si continua a "pompare", e avanti coi carri allegorici. Questo è il mercato del risparmio oggi: e l'investitore finale farà bene a tenerne conto, perché i risultati dei suoi investimenti dipendono anche dalla sua capacità di difendersi da questo lavoro di "persuasione occulta" che vi fa vedere quello che non c'è.