Grecia: quelli che sono in trappola. Parte 1: la politica

Scriviamo questo appunto il sabato 4, prima che si tenga il Referendum.

Tra il caldo torrido e la tensione sui mercati, si sprecano le reazioni emotive al Referendum della Grecia. Obiettivo principale degli attacchi è Tsipras, che sia in radio sia sulla stampa quotidiana e settimanale viene attaccato da molti, e definito almeno "irresponsabile" se non "pagliaccio". Un atteggiamento semplicistico che noi in Recce'd  non condividiamo, ed al contrario che giudichiamo dannoso per chi investe. Sia chiaro: come cittadini, è del tutto legittimo essere critici ed anche del tutto negativi verso Tsipras ed il suo Governo. Ma come investitori, al contrario, non solo non è legittimo, non è neppure giustificato: l'investitore non fa il tifo per questo o per quello, ma lavora per rendere massimi i suoi risultati. Come facciamo ogni giorno qui a Recce'd. Guardiamo quindi alla situazione nel modo più oggettivo e distaccato: è semplicistico pensare che Tsipras, da solo, avesse la forza politica per portare l'Eurozona alla crisi più profonda della sua storia. Lasciatecelo dire: è una autentica sciocchezza, pensare e scrivere che Tsipras è il responsabile unico. Al contrario, va detto che Tsipras ha sfruttato fino in fondo (e con notevole capacità politica) spazi che erano lì da riempire, e debolezze di struttura che in nessun modo possono essere addebitate a Tsipras o alla Grecia. Sono invece in trappola tutti i creditori: che da un lato non possono "lasciare andare" la Grecia, ma dall'altro lato non possono concedere a Tsipras la vittoria. Quindi puntano tutto sul dare alla Grecia tutte le concessioni necessarie, ma solo dopo che è caduto Tsipras: dal punto di vista finanziario, questo è un piano disastroso. Come investitori, dobbiamo quindi guardare con favore al fatto che le iniziative della Grecia hanno accelerato un processo comunque inevitabile, e portato alla luce carenze di sistema che non potevano più essere ignorate. Perché con favore, ci chiederà qualcuno? Perché questi ultimi movimenti di mercato riportano i prezzi verso livelli meno esasperati, più lontano dal sogno e più vicini alla realtà dei fatti. Ed era sufficiente non farsi attirare dal "gregge", dal branco degli "ottimisti a tutti i costi", per non rimanere intrappolati in portafogli squilibrati e troppo rischiosi. Ne parleremo nella parte 2.