142 miliardi di euro bruciati?
Abbiamo preso a presttito da Bloomberg il titoli pubblicato oggi, 2 maggio, a commento di una settimana molto pesante per le obbligazioni, ed in particolare per le obbligazioni in euro. Scrive oggi Bloomberg:
Investors revolting against negative yields in Europe wiped 142 billion euros ($160 billion) off the value of the region’s government bonds this week, heading for the biggest selloff since at least October 1993. With Bill Gross and DoubleLine Capital’s Jeffrey Gundlach among investors saying its time to sell bunds, the value of European bonds dropped to 5.75 trillion euros Thursday, the least since March 4, Bank of America Merrill Lynch data show. Germany’s 10-year yields completed their biggest two-day climb since November 2011 as signs of euro-area inflation prompted traders to pare bets the European Central Bank’s quantitative easing will drive up prices on the continent’s benchmark debt.
Chi avrà la pazienza di rileggere quanto abbiamo scritto circa un mese fa, in questo Blog, sulle obbligazioni, sa già come la pensiamo noi di Recce'd: non è stata distrutta ricchezza, ma semplicemente perché quella ricchezza non era mai esistita. Era ricchezza fasulla, ricchezza su carta: l'aumento di valore delle obbligazioni (la discesa dei rendimenti) era artificiale. I prezzi non erano saliti per effetto di un miglioramento delle condizioni dei creditori, oppure per un miglioramento del quadro macroeconomico: i prezzi erano saliti solo per una strozzatura dei mercati, per un artificiale compressione esercitata da un singolo operatore. Che poi era la Banca Centrale: ma questo è un fatto che ha zero importanza, quello che è importante è che i prezzi non erano saliti per un mutamento delle condizioni della domanda e del'offerta. E perciò, si trattava di prezzi facilmente reversibili: nell'arco di poche sedute, come avevamo scritto.
Ma a nostro giudizio non sta qui il punto principale: quella su cui noi investitori dobbiamo riflettere, con la massima attenzione, è quello che vedete nel grafico qui sotto: dal 22 gennaio ad oggi, il QE di Draghi non ha lasciato alcun effetto sul prezzo dell'euro contro USD (la linea azzurra), né sul prezzo del BTP (la linea rossa9. I Bund, addirittura, sono scesi di prezzo (saliti di rendimento: la linea blu scuro), e resta solo un rialzo del 7% dell'indice Euro Stoxx 50 a testimonianza della euforia facilona di febbraio e marzo. Come avete letto in un nostro Post precedente, gli interventi di BCE e BoJ hanno, di fatto, agito da "salvataggio" per azioni ed obbligazioni corporate, ma dopo il salvataggio, se non arriva il risanamento, si torna punto e daccapo. E infatti: chi ha comperato Bund decennale il 23 gennaio, oggi 2 maggio è in perdita! E da settimane le obbligazioni corporate in Eurozona stanno perdendo di prezzo. e insieme a loro i portafogli di quelli che investono nei Fondi Comuni Obbligazionari.
La domanda oggi è: dove è finito l'effetto-QE? La Banca Centrale ha ancora il controllo sui mercati obbligazionari? Oppure, e nonostante i 60 miliardi di acquisti mensili da parte di Draghi, è già partita "la rivolta" dei risparmiatori? La volatilità vista fino ad oggi, 2 maggio, potrebbe essere solo una prima avvisaglia di quello che sta per arrivare. Volete sapere perché? Provate ad immaginare gli effeti provocati dalle recenti violente oscilalzioni dei prezzi delle obbligazioni sui portafogli titoli delle banche, oggi tutte disperatamente "lunghe a manetta" e esposte su titoli obbligazionari di qualità media e bassa. E rileggetevi anche il nostro Post precedente a questo.