Non si combattono le Banche Centrali? OK ma ... chi ha capito che cosa dicono?
E' venuto a noia, anche agli stessi mercati, leggere che "non si combattono le Banche Centrali". Se guardiamo a questo 2015, i mercati con il loro andamento ci hanno detto che vanno un po' dove vogliono, e non vanno più dietro alle parole dalle Banche Centrali. Piuttosto c'è da chiedersi: quelli che oggi continuano a dire che "non si combattono le Banche Centrali" hanno capito che cosa dicono i grandi Banchieri? Questi "tifosi" davvero i migliori interpreti dei segnali che arrivano da Yellen, Draghi e Kuroda? E se è davvero così, se questi soggetti sono i migliori interpreti di Draghi e Yellen, perché allora non ci spiegano anche cosa è che non ha funzionato? Negli USA, a pochi giorni dal rialzo dei tassi ufficiali e l'economia che sarebbe "in piena fase di crescita", abbiamo gli indici ISM ai minimi dal 2008, il decennale Treasury che rende meno del 2,20% e la Borsa che è invariata da gennaio. Niente male, come "crescita economica". In Eurozona poi c'è solo l'imbarazzo della scelta: niente è come si prevedeva solo 10 mesi fa, inflazione, crescita del GDP, credito bancario ai privati, tasso di cambio del'euro contro dollaro, Borse europee, rendimenti delle obbligazioni high yield, mercato delle obbligazioni asset backed. Spiegateci, voi che ci date l'interpretazione "autentica" di quello che voglio le Banche Centrali, perché alle parole poi non seguono i fatti, che cosa è che non funziona, e perché invece nel prossimo futuro dovrebbe invece funzionare. In Recce'd la vediamo in modo opposto: le parole sono parole, i fatti sono fatti, ed affermare che bisogna investire in rischio sui mercati perché "le politiche monetarie rimangono accomodanti" è una colpevole semplificazione, che si rivelerà molto dannosa per tutti quelli che ci andranno dietro.