La parola con la "R" (parte terza): è tornata

Con un motore di ricerca, potete con facilità recuperare un Post del nostro Blog datato 2 aprile 2015. Ricordate quei "bei tempi"? Allora c'erano i "record di Borsa", il DAX valeva 12500 punti e la Borsa di Milano 24000 punti ed oltre. Noi avevamo scelto proprio quel momento per ricordare che la parola con la "R" che nessuno vuole pronunciare sui mercati non era stata allontanata per sempre, e per dire che al contrario a quel tipo di scenario nel 2015 si doveva attribuire una probabilità non piccola. Oggi è il 14 ottobre, e possiamo dire che si trattava di una intuizione azzeccata: da almeno due mesi la parola "recessione" è tornata a circolare, nelle ricerche come negli articoli di settore, e adesso anche le banche globali, impegnate tutte nella Grande Ritirata (vedi il Post precedente qui sotto) si sentono costrette ad utilizzarla per anticipare i tempi. Un esempio significativo è il lavoro pubblicato oggi dal Capo della Asset Allocation della banca HSBC che ha ridotto a zero l'esposizione all'indice S&P 500 giustificando questo ulteriore taglio con il grafico qui sotto, grafico nel quale HSBC ha calcolato che se si esprime il GDP globale in dollari USA l'economia è già in recessione da mesi: E come si vede, è una recessione profonda. Il taglio dell'esposizione azionaria dovrebbe, in teoria, funzionare da indicazione per tutti i Clienti (i Fondi) della banca globale HSBC, ed arriva dopo che altre banche globali hanno già corretto al ribasso le loro esposizioni al rischio (che solo sei tre mesi fa erano tutte molto aggressive). Tanto che c'è qualcuno che comincia a riflettere su ciò che accade "dietro le quinte".

And I'm getting a lot of disturbing clues lately while the market appears tame. Like Scwhab's Liz Ann Sonders going "neutral" on US stocks. Or Jim Paulsen of Wells Fargo saying that the "valuation re-set" isn't over. Clearly, these big strategists see different catalysts now than your average long-only manager who was buying under S&P 1900 two weeks ago. And I still believe caution is warranted until we hear from a lot more companies about their outlook for the economy and business. Believe me, while the market sits quietly, the big guys are quietly buying more puts.

Noi di Recce'd abbiamo già preso posizioni "put", ovvero SHORT, in tempi non sospetti (gennaio-febbraio-marzo 2015) ed è per questo che il mercato oggi non ci spaventa e non ci turba. Ci sembrava tuttavia utilissimo mettere in evidenza questo cambiamento nell'umore, per ritornare su due temi a noi cari: fare asset allocation in questo modo (andando "neutrali" sugli indici come Charles Schwab, perché il riferimento è un benchmark) è una strategia perdente per il Cliente, che lo lascia in balia dei mercati; e fare "ricerca" come questi presunti strategisti è del tutto inutile per i Clienti, che arrivano sempre ad operare dopo, a cose fatte. Ma da nessuno di queste strategisti arriverà mai una "chiamata" che va contro il consenso, perché questa industria fonda il proprio business e i propri ricavi sullo sfruttamento del "consenso", che poi vuole dire di quell'effetto gregge di cui vi abbiamo scritto molte volte. Per questo a fine marzo con il DAX a 12500 punti tutti vi dicevano di prendere più rischio in portafoglio, ed oggi a sei mesi di distanza e con il DAX a 9900 punti tutti dicono di essere più prudenti (e vendere, ma in perdita). Tanto, le loro commissioni le hanno già intascate. 

Quindi: se  vi dicono di aspettare il rally di fine anno, e tenere duro con i Fondi che avete in portafoglio, fate almeno vedere questo grafico sotto, e chiedete "puoi ripetere?".

Mercati oggiValter Buffo