STREAM 4: il portafoglio bilanciato. I primi nove mesi del 2022
Come sapete, nella pagina dedicata alla GESTIONE DI PORTAFOGLIO Recce’d raccoglie contributi (originali e di terze parti) che non riguardano l’attualità dei mercati finanziari: sono invece contributi, sia di pratica, sia di teoria, che riguardano i metodi, le tecniche ed i criteri della gestione di un portafoglio di asset finanziari.
Questo contributo è il quarto di una serie (che noi abbiamo chiamato STREAM 4). dedicato al portafoglio bilanciato, la soluzione più diffusa tra gli investitori italiani e la soluzione di riferimento per le Reti che collocano prodotti finanziari. Nel precedente Post avevamo esaminato i risultati del portafoglio bilanciato in un orizzonte di medio termine, e solo accennato al 2022.
In questo contributo, al contrario, l’attenzione si concentra sul 2022.
Il nostro lavoro in questo STREAM 4 si propone un duplice scopo:
da un lato mettere in evidenza il fatto che la soluzione che chiamano “portafoglio bilanciato” ha fallito, ed è arrivato il momento di metterla definitivamente da parte; e
da un altro lato, mostrare ai nostri lettori che di alternative al “portafoglio bilanciato” ne esistono molte, ed alcune di esse sono molto efficaci per ottenere dai propri investimenti una performance positiva e stabile nel tempo.
Nei primi nove mesi del 2022, l’evoluzione dei mercati finanziari ci è servita per raggiungere entrambi questi obbiettivi, nel senso che l’andamento delle maggiori componenti del mercato internazionale (azioni ed obbligazioni) ha fatto segnare un record (negativo) di performance per il classico portafoglio bilanciato.
A questo scopo, tra numerosi articoli pubblicati dalle pubblicazioni specializzate, ne abbiamo selezionato uno che poi abbiamo tradotto per i lettori.
Prima di lasciarvi alla lettura, mettiamo in evidenza un passaggio dell’articolo, dove si dice: "L'unico modo per guadagnare in senso assoluto è la liquidità o lo shorting", Questa frase deve essere valutata con attenzione, dai tantissimi investitori che ancora si affidano alla soluzione del “portafoglio bilanciato per il medio termine” che tuttora è dominante nelle pratiche commerciali delle Reti di promotori finanziari che operano in conflitto di interesse.
Da qui è necessario ripartire, per definire soluzioni più avanzate, più performanti, e meno rischiose.
Questo è lo scopo ultimo di tutto il nostro STREAM 4.
Mettiamo alla vostra attenzione anche una seconda frase, che si collega alla precedente: I legami tra gli asset si sono rafforzati, costringendo ogni investitore a diventare un trader macro.
Le due frasi citate sono utilissime per comprendere quanto adesso vi spieghiamo: la pagina SCELTE DI PORTAFOGLIO non si occupa, né si occuperà in futuro, di attualità di mercato. Questo Post si spiega, molto semplicemente, con il fatto che i dati 2022 hanno un significato sia per il breve termine, sia (se fate bene attenzione) per i prossimi 10 anni, con riferimento alle tecniche, ai metodi ed agli strumento per la gestione del portafoglio titoli.
In estrema sintesi: stiamo entrando un una Nuova Era, per i mercati finanziari internazionali, e per conseguenza anche per la gestione di tutti i vostri portafogli in titoli e per i nostri portafogli modello. Questo articolo va letto non tanto come descrizione dell’oggi, ma come anticipazione del domani che ci attende tutti.
Gli investitori sono stati presi a schiaffi ad agosto, quando la Federal Reserve di Jerome Powell ha negato loro le opportunità di guadagno come mai in nessun altro mese degli ultimi quarant'anni (grafico più in basso).
Dalle azioni alle obbligazioni e alle materie prime, tutti i principali asset sono scivolati. Il rendimento meno negativo è stata la perdita dell'1,9% registrata da un indice Bloomberg che segue le obbligazioni societarie ad alto rendimento. Peggio ancora hanno fatto i Treasury con un calo del 2,2%, le materie prime con un calo del 3,9% e lo S&P 500 con un calo del 4,2%.
Raramente il consiglio di non opporsi alla Fed ha avuto conseguenze più negative. L'ultima volta che l'asset più performante ha fatto peggio in un mese è stato nel dicembre 1981.
"L'unico modo per guadagnare in senso assoluto è la liquidità o lo shorting", ha dichiarato James Athey, direttore degli investimenti di Aberdeen Asset Management. "Le prospettive di crescita si stanno deteriorando. Gli asset di rischio non hanno ancora raggiunto un prezzo adeguato per questo contesto e mi aspetto che la debolezza continui".
Si tratta di una totale sconfessione del rally estivo, in cui le speranze di una banca centrale “soft” hanno contribuito ad aggiungere circa 4.000 miliardi di dollari ai valori azionari e obbligazionari nel mese di luglio. Quando il presidente della Fed Powell che ha fatto marcia indietro e ha sottolineato la necessità di combattere l'inflazione anche a spese della crescita, i cosiddetti “tori” sono stati soffocati.
Invece di fare soldi grazie alla “Fed put” come in passato, stanno facendo i conti con Banche Centrali che potrebbero volere un calo dei prezzi degli asset finanziari più rischiosi.
Naturalmente, i singoli asset hanno sofferto di più in numerosi periodi. La flessione dell'S&P 500, ad esempio, impallidisce rispetto al crollo del 13% subito durante il crollo pandemico del marzo 2020. Per quanto la situazione sia terribile, gli asset americani sono ancora considerati un'alternativa migliore rispetto al resto del mondo, come dimostra l'avanzata del dollaro rispetto a un paniere di valute.
Nel complesso, però, questo mese è stato inutile per chi cercava un riparo, un “safe haven”, durante la tempesta globale. Tutti i mercati si fanno guidare dalla politica della Fed e dal suo impatto sull'economia. I legami tra gli asset si sono rafforzati, costringendo ogni investitore a diventare un trader macro. La misura della correlazione tra gli asset tracciata da Barclays Plc si è avvicinata ai livelli più alti degli ultimi 17 anni (grafico sotto).
Non c'è "nessun posto dove nascondersi, con i timori di un restringimento della liquidità che hanno portato a un'impennata della correlazione tra gli asset", ha dichiarato Emmanuel Cau, responsabile della strategia azionaria europea di Barclays. "Il nastro è fragile con la situazione fluida del gas in Europa, i dati misti sull'inflazione, i dati più deboli in tutte le regioni, compresa la Cina, e nessun put strike delle banche centrali in vista".
Le azioni si sono ritirate ad agosto dopo il miglior luglio degli ultimi otto decenni. L'incapacità dell'S&P 500 di superare la media mobile a 200 giorni ha incoraggiato gli orsi, ma sono state le osservazioni di Powell al forum annuale della Fed di Kansas City a far correre i tori al riparo. Il presidente della Fed ha affermato che per far scendere i prezzi "sarà probabilmente necessario un periodo prolungato di crescita inferiore al trend" e un aumento della disoccupazione.
Sebbene i trader obbligazionari avessero previsto un messaggio da falco da parte di Powell, il tono chiaramente severo ha colto molti di sorpresa. I rendimenti dei Treasury a due anni sono saliti al livello più alto dal 2007 e le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi entro dicembre sono cresciute rispetto a quanto previsto prima del discorso.