Il tutto per tutto
Si sono giocati il tutto per tutto.
Che cosa succede, se per caso loro perdessero la scommessa (che hanno fatto usando i vostri soldi)?
Stiamo parlando delle Reti di vendita di tutto il Mondo. Reti internazionali, come a titolo di esempio UBS, JP Morgan, Credit Suisse, BNP Paribas. E Reti italiane, dalle più grandi alle più piccole, dai nomi molto noti grazie alle pubblicità in TV (da FINECO a Mediolanum ad Allianz, fino a Fideuram, Banca Generali, Azimut e molte altre).
Tutti questi signori, e tutte queste strutture nell’ultimo semestre hanno fatto uno sforzo mostruoso. Mostruoso e disperato.
Lo sforzo ha raggiunto l’obbiettivo: almeno, e guardiamo alle dimensioni dei flussi generati, nell’immagine sopra e nell’immagine sotto.
Mettiamo questi numeri nel loro contesto.
Nella storia degli ultimi 100 anni non c’è un episodio di pandemia globale come quello che oggi tutti noi stiamo ancora affrontando. Per reagire a questa sfida, sul piano dell’economia, le Autorità di Governo e le Banche Centrali hanno scelto la strada del debito finanziario dall’emissione di moneta.
Il nuovo debito creato non ha precedenti nell’intera storia economica del nostro Pianeta. La scommessa delle già citate Autorità è che questa massiccia, ed anzi mostruosa, creazione di debito finanziato dalle Banche Centrali è la soluzione giusta per riportare le economie sulla strada della crescita economica.
Il risultato non è garantito: la mancanza di qualsiasi precedente ci consente di sperare, ma non ci mette in condizione di sapere dove si andrà a finire.
Le grandi Reti di vendita, le Reti di private bankers e di wealth managers, le Reti di promotori finanziari e di consulenti, hanno affrontato il Cliente vendendo sicurezza. E hanno persuaso i loro Clienti a scommettere: ad investire come se il risultato fosse garantito.
Come già scritto poco sopra, non esiste alcuna garanzia. Nessuno oggi può offrire garanzie: Governi ed Autorità Monetarie sono impegnatissimi a vendere “speranza”, ma agiscono senza avere calcolato le conseguenze delle loro scelte. Agiscono come disperati.
Le Reti, ovviamente, fanno il loro lavoro. che è quello di piazzare nei vostri portafogli (vostri, che leggete questo sito e che siete investitori finali) la merce che loro vendono. Che sono i cosiddetti “prodotti finanziari”, ovvero GPM, GPF, Fondi Comuni di Investimento, certificati, polizze vita ed altri prodotti assicurativi, Unit Linked, ed altri “prodotti finanziari” di più recente creazione.
Queste Reti non avevano scelta: potevano solo comportarsi così, perché sono (tutte) disperate. E per conseguenza, hanno scelto di giocarsi proprio nel 2021 il “tutto per tutto”.
I numeri delle tre immagini di questo grafico, ma soprattutto la linea nera del grafico qui sopra, sono la testimonianza di ciò che Recce’d afferma in questo Post.
Nel momento in cui è massima l’incertezza, su ciò che accadrà a breve, medio e lungo termine nel campo dell’economia e della finanza, le Reti grandi e piccole, da UBS alla più piccola Rete italiana, hanno convinto i loro Clienti ad agire come se:
l’epidemia fosse già sotto controllo, grazie a “il vaccino”; e che
l’economia fosse in condizioni persino migliori di prima, grazie alla enorme, spesa dello Stato in deficit finanziata dalle banche centrali.
Due balle. Due gigantesche menzogne.
Loro, gli uomini delle Reti, hanno convinto i Clienti. Ma loro stessi, gli uomini delle Reti, ne sanno un bel nulla, ed hanno (anche questa volta) venduto il fumo.
Non ne sanno nulla perché i Governi non ne sanno nulla 8e lo vedete anche voi ogni giorno: si va avanti alla giornata) e perché le Banche Centrali non ne sanno nulla come lo stesso Jerome Powell ha riconosciuto i marzo 2021. Anche le Banche Centrali vivono alla giornata.
Si stanno facendo enormi esperimenti, e tutti sulla vostra pelle e con i vostri soldi.
Proprio con i vostri soldi, i soldi delle vostre tasche.
Chi credete che pagherà per il debito che gli Stati hanno contratto negli ultimi 12 mesi? Soltanto il vostro vicino di casa oppure collega di ufficio? E voi no? Siete i più furbi del gregge?
Le Reti, quelle grandi come FINECO, Mediolanum, Fideuram e le altre, hanno scelto comunque di vendere le certezze che loro non hanno. Che cosa altro potevano fare?
Per queste Reti, sia chiaro, questo è il momento del “tutto per tutto” perché per loro, se questo tentativo, se questo esperimento di massa, dovesse fallire, allora per loro non ci sarà futuro.
Le Reti sono tutte legate, a filo doppio e triplo, alle elemosina dei Banchieri centrali e dei Governi: loro non potrebbero sopravvivere, e non sopravviveranno quando si girerà pagina, quando la farsa a cui assistiamo da un decennio si trasformerà in una tragedia.
Loro non sopravviveranno: il loro modello di business, centrato sulle retrocessioni al venditore delle commissioni pagate dal Cliente, ha fallito.
Questa professione non consiste nel “vendere prodotti finanziari. Non esiste la professione del “venditore di prodotti finanziari”.
E’ soltanto un infortunio degli ultimi tre-quattro decenni.
Ed allora, si sono detti: vai con il “tutto per tutto” Vai con il “perso per perso, mi gioco tutto”.
Ecco perché sono corsi tutti a casa dei loro Clienti, a raccontare che “questo è il momento di investire”. Senza avere la minima cognizione di ciò che sta per accadere.
Tanto, se anche poi le cose dovessero andare male, il promotore finanziario ovvero private banker ovvero wealth manager potrà sempre ripulirsi la coscienza dicendo “sarebbe andata male comunque, per mé”.
Amici lettori: ricordate che per i vostri soldi, a differenza che per le Reti, il destino non è segnato.
Se reagite, adesso, oggi, e se ritornate ad utilizzare la vostra testa, i vostri soldi risparmiati non devono necessariamente fare la fina che faranno le Reti.
Non siete obbligati, ad andare con la massa e perdere i vostri risparmi. Si può ancora essere felici, anche dopo la pandemia.
Noi siamo qui per voi, e per parlarne. Non aspettate l’ultimo momento: quello che stiamo per vedere non sarà un lento e graduale declino, ma un “finale con il botto”.
Come quando ci si gioca il “tutto per tutto”, appunto.