2021: perché non sarà come vi hanno raccontato
Pubblichiamo oggi, 2 gennaio 2021, tre nuovi Post, ed altri verranno pubblicati nei giorni prossimi. E’ il nostro modo, attivo e costruttivo, per ringraziare i lettori regolari del nostro Blog, ed augurare in questo modo a tutti loro un 2021 ricco di successo e buoni risultati sui mercati finanziari. Per ragioni che questo Blog ha esposto, in modo qualificato e dettagliato, negli ultimi due mesi, il 2021 sarà probabilmente l’anno più complicato e difficile degli ultimi 12. Ma proprio per questa ragione, sarà carico (ma davvero pieno zeppo) di opportunità di fare bene e quindi di fare performance. Noi, insieme ai nostri Clienti, davvero non vediamo l’ora. Con questi Post di fine anno ed inizio anno diciamo quindi addio al 2020, e benvenuto al 2021. Diciamo inoltre addio al nostro Blog nella forma attuale: il Blog (come abbiamo già annunciato) cambierà formato e natura, e questo sarà solo uno dei tanti sforzi che arriveranno a completamento nel 2021, e che stravolgeranno sia le modalità sia la strategia della comunicazione di Recce’d.
Perché oggi Recce’d vi scrive che il 2021 non andrà come vi hanno raccontato, e come voi oggi immaginate?
La risposta potrebbe essere ridotta a questo: ricordatevi del 2020. E del 2019. E del 2018. E del 2017. E del 2016.
Il Post potrebbe finire qui ed ora. E tuttavia, avendo noi di Recce’d osservato che una buona fetta degli investitori oggi proprio si rifiuta di guardare negli occhi la realtà, siamo costretti a dilungarci.
Sono numerose, e ben documentate, le ragioni per le quali un investire che in passato si fosse affidato al “consenso” delle banche globali di investimento avrebbe perso un sacco di soldi strada facendo. Recce’d ne ha scritto, e in numerose occasioni, in questo Blog negli ultimi dieci anni: non ci sembra utile ripeterci oggi, è tutto scritto, documentato e provato.
Le probabilità che, tra 12 mesi, noi ci si ritrovi qui a commentare i numeri di Goldman Sachs che leggete nel grafico qui sopra sono, a nostro giudizio, pari a zero. Investire e gestire il portafoglio titoli sulla base di quei numeri sarebbe completamente sbagliato.
Lo sanno anche in Goldman Sachs: ed infatti, loro stessi cambiano precipitosamente le loro previsioni ogni volta che cambia il vento sui mercati. Sarà sufficiente esaminare l’immagine sotto, completa di data, oppure ricordare ciò che scrivemmo della “crescita globale sincronizzata” del 2018, una delle tante baggianate che per mesi tutti noi siamo stati costretti a leggere sui quotidiani e sui documenti “di ricerca” delle nostre Reti di vendita di Fondi Comuni di Investimento.
La “ripresa del 2021” non esiste, è soltanto l’opera della fantasia di chi deve forzatamente convincervi ad investire perché “questo è il momento di investire”. Ma, come dicevamo, questo tema noi lo affrontammo, e con pieno successo, già anni fa.
Oggi, vogliamo mostrare ai lettori qualche cosa di nuovo, prendendo spunto dalla strettissima attualità. Lo spunto a noi serve, anche in questa occasione, per aiutare i nostri amici lettori a comprendere “come funziona la macchina”, una macchina che è costruita proprio per ingannare voi amici lettori ed investitori, ed aiutarvi a prolungare il sonno carico di sogni che vi ha accompagnato nella seconda parte del 2020, facendovi credere di essere “tutti bravi investitori” capaci di fare surf sull’onda dei mercati finanziari.
Voi lettori vi sentite ripetere ogni giorno dal vostro promotore finanziariO: “Chi lo poteva prevedere, un anno fa, tutto il pandemonio provocato dalla pandemia?”.
Nessuno, lo avrebbe potuto prevedere. Allo stesso tempo, nessuno vi costringe ad investire come degli incapacitati a ragionare.
Nessun vi costringe ad investire come se “nulla di negativo può più accadere”: se lo fate, è una scelta vostra, una libera scelta. Quando poi qualche cosa invece succede, almeno non lamentatevi!.
Allo stesso modo, nessuno obbligava Morgan Stanley, nell’aprile 2020, a titolare che si era “oltre il picco del Coronavirus”. Lo hanno fatto, rischiando la loro reputazione (già da anni molto scarsa): ed hanno sbagliato, anche questa volta. Perché? Cosa li ha spinti? Cosa li spinge, anche oggi 2 gennaio 2021, a scrivere che “tutto è risolto ed il 2021 sarà l’anno della ripresa”?
La risposta è ovvia, e noi di Recce’d la abbiamo già data da tempo. Non sarà però inutile per voi lettori, rivedere alcuni fatti del 2020 con noi: oggi, oltre all’epidemia di Coronavirus, si deve combattere anche una grave epidemia di “memoria corta”, la preoccupante tendenza a dimenticare i fatti, anche di pochi mesi prima.
Come vedete qui sopra, era questo lo sviluppo più probabile dell’epidemia di COVID-19, secondo Morgan Stanley, nel marzo del 2020, ovvero 10 mesi fa. Le cose però non sono andate così: sono andate invece nel modo che racconta qui sotto il grafico di Bank of America di pochi giorni fa.
Potrebbe esservi utile, amici lettori, tenere a mente che i dati di oggi NON offrono alcun concreto segnale (immagine sotto) che le cose nel 2021 sia destinate a svilupparsi nel modo che oggi è previsto da Goldman Sachs, Morgan Stanley, Bank of America.
Le previsioni in materia di epidemia fatte da queste grandi banche di investimento (alle quali Recce’d dedicherà la settimana prossima la Sezione Analisi nel nostro The Morning Brief riservato ai Clienti) sono solo parole, costruite su parole, e generate da altre parole. Sono soltanto una filastrocca ideata da commerciali per aiutare altri commerciali.
E quindi, per ciò che riguarda i portafogli in titoli: si può escludere un secondo episodio come il marzo 2020? No, non si può escludere. O meglio, si può escludere tranquillamente un episodio UGUALE al marzo 2020. Se accadesse qualche cosa di analogo, le conseguenze sarebbero MOLTO più gravi e profonde.