Non c’è bisogno di commenti: è sufficiente leggere
Leggete con attenzione le parole che trovate al fondo di questo Post: 36 ore fa, le ha scritte un giornalista della famosissima rivista americana Barron’s.
Il titolo che accompagna quelle parole lo vedete qui sopra.
Sul sito di Barron’s il titolo risultava ancora più aggressivo: “Ed ecco sistemata la questione della recessione degli utili”.
Proprio con questo tono. Come se fosse un successo da celebrare. Come parlerebbe un tifoso di una squadra di calcio. “Abbiamo vinto”.
Notate bene questo atteggiamento, da parte di un media che di certo è vicino alla Amministrazione Trump, ma che allo stesso tempo, in una impostazione evidentemente superata dai fatti, dovrebbe proporsi di informare il lettore.
E soprattutto notate bene, leggendo il brano che segue, quale è la “sorpresa positiva” esaltata da Barron’s.
La ripetiamo qui in italiano: “dopo che hanno riportato il 20% delle società quotate, il dato medio per gli utili è NEGATIVO per il 3,3% invece che l’atteso NEGATIVO del 4,4%”. Precisiamo ancora che la “recessione degli utili” è definita come due trimestri consecutivi di calo degli utili societari.
Vi sembra che stanno cercando di fregarvi? Beh, avete ragione.
Noi non abbiamo necessità di aggiungere altro, oggi: ma non venite a dirci che “la vogliamo vedere sempre alla medesima maniera …”, per cortesia!
Talk of an earnings recession is so last-week. With numbers in for just over 20% of S&P 500 members, the latest growth prediction stands at negative 3.3%. That’s as good as a gain, and it pushed market indexes to new highs on Tuesday.
Two things we knew going into reporting season were that the earnings growth consensus stood at negative 4.3%, and that companies would surely surprise to the upside. They almost always do. The only question was whether it would be a big surprise or a small one.