La Fed in testacoda: che cosa cambierà per i portafogli di Recce'd

Nel post precedente, abbiamo fatto il punto su quella che tutti, sui mercati definiscono una svolta epocale.

Una svolta epocale implica, ovviamente, anche una svolta, ovvero almeno una serie di modifiche, ai portafogli titoli.

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Noi siamo arrivati a questo appuntamento molto ben preparati: e siamo oggi, per ciò che riguarda i portafogli, nelle migliori condizioni non solo per gestire il cambiamento di prospettiva ma pure per cogliere le nuove opportunità operative.

Come avrete ormai capito, siamo ormai tornati in un Mondo nel quale “le cose vanno male, ma le Banche Centrali ci salveranno”.

Nella gestione dei vostri portafogli, dovrete decidere prima di tutto se vi fidate della affermazione qui sopra, oppure se (almeno questa volta) non vi fate più fregare.

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Con i fatti, da anni Recce’d dimostra ai propri Clienti che nelle scelte di investimento è conveniente tenere tutta l’attenzione sui dati di fatto, e lasciare invece da parte le parole.

Chi vive di sole parole? Le grandi banche di investimento globali, le Reti che vi vendono i Fondi Comuni di Investimento, i politici, e anche le Banche Centrali.

Eppure: se le stime per gli utili scendono (la linea rossa del grafico qui sotto) ma l’indice di Borsa sale (la linea in verde) ci sarà pure qualche cosa che non funziona, no?

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L’investitore finale non può permettersi il lusso di vivere di sole parole: quello lo può fare il suo private, o personal, oppure family, banker, perché lui le retrocessioni dai Fondi Comuni le prenderà in ogni caso, da voi.

Ma l’investitore finale vive invece di risultati.

E proprio in queste settimana (noi ci auguriamo) si sta domandando come sia possibile, dopo anni ed anni di QE, e tassi ufficiali sotto lo zero da anni, che l’Eurozona si ritrovi, di nuovo, in recessione. C’è proprio qualcosa che non funziona.

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Quello che non funziona è esattamente la medesima politica che la Federal Reserve ha riabbracciato mercoledì 29 gennaio: quando ha deciso di abbandonare il tentativo si USCIRE dalla fase di politica monetaria basata sugli eccessi, e di ritornare così ad un atteggiamento ultra-reattivo, ultra sensibile, alle oscillazioni, anche piccole, dei mercati finanziari.

Diventandone, in questo modo, lo schiavo. E lasciando, proprio per questo, tutti i mercati finanziari senza una guida sicura. Adesso, sarà come se dovessero … guidarsi da soli.

In Recce’d, la cosa non è arrivata del tutto inattesa, e sappiamo perfettamente che cosa fare. Le prossime mosse, per i nostri portafogli, sono già state definite, ed attendiamo il momento di mercato più favorevole per eseguirle. Alcuni dettagli e chiarimento si trovano nella Lettera al Cliente spedita oggi, sabato 2 febbraio 2019.

C’è un solo, ultimo dubbio che vogliamo chiarire: e se questa volta, a differenza del passato, neppure il “gregge”, neppure il “consenso” si dimostrasse più disposto ad andare dietro alle parole ed alle promesse, e guardasse invece ai fatti?

Mercati oggiValter Buffo