Borse senza importanza

Tutti i titoli dei TG e dei quotidiani parlano di Borsa. Sempre e solo di Borsa.

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Lo fa anche il Presidente Trump, d'altra parte: anche nel suo discorso sullo Stato dell'Unione, per misurare "l'aumento di ricchezza" dei cittadini USA, ha fatto i conto solo ed unicamente sulla Borsa. Per Trump, ed è evidente, le obbligazioni hanno poco appeal, sono poco sexy, non sono suo benchmark. Non sono twittabili: ed infatti, il Presidente "non è preoccupato".

Questo stato delle cose crea una grave stortura.

Recce'd scrive in questo Blog da un anno che il punto centrale sono le obbligazioni. Non siamo gli unici. Ovviamente.

Ci torniamo anche oggi, per chiarire a chi ci legge che perdere tempo a seguire gli alti e bassi di Borsa, in questo momento, non è una buona idea, se volete fare le scelte giuste nel vostro portafoglio di investimenti.

Molto meglio guardare altrove.

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Nessuno oggi è in grado di misurare, stimare, anticipare quali saranno le implicazioni di un rialzo marcato dei rendimenti obbligazionari. Sui bilanci delle banche, nel settore dei mutui, nel settore delle obbligazioni High Yield, sulle economie Emergenti, sul Giappone, sui cambi tra le maggiori valute. E l'elenco potrebbe continuare.

La sola cosa certa è questa: il domino, si è messo in moto. Porterà alla rottura della bolla di sapone nella quale i mercati finanziari sono rimasti per tutto il 2017? I dati del gennaio 2018 sembrano dire di sì.

Come finirà? Oggi, chi non ha solidi strumenti di valutazione è in grandissima difficoltà. E non potrà avvantaggiarsi neppure delle correlazioni tradizionali (se le Borse scendono, le obbligazioni recuperano) perché come ha fatto notare venerdì Deutsche Bank tutto è correlato con tutto, e tutto va nella medesima direzione. Allacciate le cinture.

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Valter Buffo