Il punto sulla crescita economica (parte 2)

Abbiamo richiamato la vostra attenzione su questo tema già qualche settimana fa. Oggi ci torniamo, dopo avere visto i dati USA per il quarto trimestre del 26 gennaio 2018, e quindi anche la media del 2017.

Quasi ogni giorno, su tutti i mezzi di informazione leggiamo che la crescita economica "va alla grande", affermazione che ovviamente va bene per i titoli dei giornali, ma non per gli investitori, che debbono sempre fare grande attenzione ai dati e sapere distinguere le notizie autentiche dalle cosiddette "fake news"

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Il recente aumento del tasso di crescita dell'economia USA, che vedete nel grafico qui sopra, non è una totale invenzione: ma è stato enfatizzato (anche per scelta della Amministrazione Trump) MOLTO al di là della realtà.

Il dato più forte, quello più significativo, riguarda i beni durevoli, e la componente degli investimenti delle aziende.

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La riga di colore giallo comprende gli aerei, e per questo fa dei grandissimi salti, su e giù: la riga di colore rosso, che invece è al netto degli aerei, è quella significativa. Il grafico include il dato di venerdì scorso, e NON mette in mostra alcun particolare incremento.

Ma il dato più forte, quello più significativo, sta nel grafico che segue (che Recce'd aveva già presentato in passato) che voi stessi potrete recuperare sul Web.

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Voi leggete sui quotidiani che "Trump ha fatto salire del 10% gli investimenti USA nell'ultimo anno", ed è vero (circoletto in blu a destra): è anche vero, però, che si partiva da un livello molto basso, ed è altrettanto vero che, espressi in dollari USA (circoletto in blu sulla sinistra), oggi gli investimenti NON hanno ancora superato i massimi del passato (2000, 2008, e 2011: tre anni che ... non furono proprio fortunati per chi investe).

Considerazioni analoghe possono essere fatte per ciò che riguarda la crescita economica in Eurozona, che analizzeremo in un altro Post. Ricordate, comunque, che le previsioni spesso sono state poi rettificate, anche nel recente passato, ed anche nel 2018 si potrebbero vedere grandi variazioni nelle aspettative.

Mercati oggiValter Buffo